Prima le proteste, ora il ricorso. Il circolo tennis di Vasto ha deciso di impugnare il bando di gara per l’affidamento della gestione degli impianti sportivi del Parco delle Lame, quello che i vastesi chiamano “La Frana”, uno dei luoghi più frequentati dagli sportivi e dagli amanti del jogging. Il sodalizio, che da 22 anni si occupa dei campi in terra rossa annessi alla struttura, ha deciso di rivolgersi al Tar di Pescara per chiedere l’annullamento del bando pubblicato all’albo pretorio on line del Comune, che fissa in 15 anni la durata della concessione e in 3mila euro (soggetto a rialzo) il canone annuo.
Possono partecipare associazioni o società sportive dilettantistiche affiliate alle federazioni riconosciute dal Coni, consorzi ed operatori economici. Gli interessati devono far pervenire le loro offerte entro il 25 maggio. Mentre alcune forze politiche hanno avuto da ridire sull’uscita del bando in piena emergenza da coronavirus – periodo in cui tutti i procedimenti amministrativi sono sospesi, fatta eccezione per quelli urgenti – il circolo tennis contesta l’allargamento della partecipazione a consorzi ed operatori economici.
“Stiamo predisponendo il ricorso al Tar che verrà notificato al Comune entro la fine del mese”, fa sapere l’avvocato Gabriele D’Ugo, presidente del sodalizio, “non possiamo accettare passivamente le condizioni previste nel bando che estende la partecipazione a soggetti privati. Sono 22 anni che ci occupiamo della gestione e manutenzione dei campi da tennis in terra rossa, di recente oggetto di un intervento pari a 6mila euro, con investimenti complessivi pari a 600 mila euro. Abbiamo un circolo con 150 soci e strutture sportive che sono un fiore all’occhiello per la città, oltre ad una scuola tennis che è la quarta in Abruzzo. A parte le condizioni previste nel bando, che sono state modificate in consiglio comunale, quello che ci lascia basiti è la scelta del Comune di pubblicare il bando in piena emergenza da coronavirus”, prosegue D’Ugo che manifesta dispiacere per l’annullamento, a causa della pandemia, di un torneo giovanile che avrebbe portato in città, in un periodo di bassa stagione, 400 ragazzi provenienti da tutta Italia.
Non accenna dunque a placarsi la polemica sulla gara che finora è stata oggetto di contestazione da parte del circolo cittadino della Lega, del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e del Movimento 5 stelle. Oltre alla durata della concessione fissata in 15 anni e al canone annuo di 3mila euro (soggetto a rialzo), sono previsti investimenti non inferiori a 250mila euro da parte del soggetto che si aggiudicherà l’appalto. All’appello mancano le tariffe che, secondo il capitolato speciale allegato al bando, saranno proposte ed introitate dal concessionario e concordate con l’amministrazione comunale che dovrà approvarle con delibera di giunta.
Anna Bontempo (Il Centro)