Per capire chi è fuori sintonia rispetto alla realtà dei fatti e alle effettive necessità degli italiani, i consiglieri grillini, anche se non amano le librerie, possono semplicemente mettersi in ascolto della città, aprire i siti locali e leggere le dichiarazioni desolate e disperate di tutti coloro costretti ad abbassare la serranda, a vivere l’ansia quotidiana all’interno di famiglie che non sanno più come arrivare non a fine mese, ma a fine sera.
Chi, come fa da sempre il M5S, si pone all’ascolto dei garantiti a vita, non può cogliere la frana, la vera frana che sta investendo la città. Città che ripartirà o non ripartirà soltanto con il mondo produttivo, con chi a fine mese ha tanti stipendi da pagare e tante tasse da farsi strozzare.
Questa, cari amici consiglieri, è la triste realtà. Dire a tutta questa gente che si riapre il primo giugno non significa essere prudenti. Significa accompagnarli dolcemente alla morte.
Noi non rispondiamo delle azioni e delle parole dei politici nazionali. Noi rispondiamo soltanto delle nostre parole e rispondiamo soltanto alla nostra città dove, persino per lo sfalcio dell’erbaccia che ci sovrasta, si attende il contagio zero.
Ma gli amici consiglieri grillini forse non vivono a Vasto, non parlano con parrucchieri, estetisti, commercianti, baristi, ristoratori, balneatori, artigiani e imprenditori di Vasto. Con chi parlano, con Menna? Cosa leggono, i tweet di Rocco Casalino?
Alessandra Cappa
Davide D’Alessandro