Nella mattinata odierna 60 uomini e donne della Polizia del Commissariato di Vasto e della Questura di Chieti con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara e delle unità cinofile De la questura di Pescara sono stati impegnati nell’esecuzione di misure cautelari cistodiali e perquisizioni domiciliari, su una pluralità di obiettivi dislocato tra Vasto, San Salvo e Gissi.
L’operazione “Repulisti” ha portato ad indagare per gravissimi reati 18 persone otto delle quali sottoposte a misure cautelari.
In particolare:
- C.F. classe 83 con precedenti di polizia per rissa, lesioni, furto e porto abusivo di armi e sottoposto alla custodia cautelare in carcere per usura aggravata e tentata estorsione;
- P.D. classe 73, con precedenti di polizia per spaccio, furto e truffa, sottoposto alla custodia cautelare in carcere per usura aggravata, sequestro di persona, tentata estorsione, e lesioni gravi;
- D.P.S. Classe 72, con precedenti di polizia per estorsione, spaccio e fabbricazione e commercio di armi, sottoposto agli arresti domiciliari per usura aggravata e tentata estorsione;
- D.D.G. classe 78 con precedenti di polizia per associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti , danneggiamento a seguito di incendio, estorsione, sottoposto agli arresti domiciliari per spaccio di sostanze stupefacenti e tentata estorsione;
- B.V. classe 87, con precedenti di polizia per rapina, ricettazione, furto truffa e resistenza a pubblico ufficiale e sottoposto agli arresti domiciliari per estorsione;
- M.D. classe 74 con precedenti di polizia per sequestro di persona, atti persecutori, lesioni personali e furto e sottoposto agli arresti domiciliari per estorsione,
- D’O.E. classe 83 con precedenti di polizia per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, lesioni personali e rissa, sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per tentata estorsione;
- V.M. classe 88 incensurato e sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per spaccio di sostanze stupefacenti e tentsta estorsione.
Questi i numeri dell’operazione “Repulisti” che nella mattinata odierna, si è arricchita della sua fase esecutiva all’esito dei gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli investigatori del questore dell provincia di Chieti, Ruggiero Borzacchiello, nella sussistenza delle esigenze cautelari ravviate dal Procuratore della Repubblica del tribunale di Vasto, Giampiero Di Florio e condivise nell’ordinanza emessa dal Gip Fabrizio Pasquale.
La complessa indagine trae orine dalla denuncia-querela sporta dalle parti offese nell’estate del 2019 e dagli stessi integrata a più riprese con la narrazione di eventi che li ha visti vittima di usura , estorsione aggravata e sequestro di persona.
Reati gravissimi la cui ricostruzione dei fatti e ricerca delle fonti di prova ha impegnato a lungo gli investigatori della Polizia di Stato e il procuratore Di Florio.
Alcuni anni prima una delle vittime, a causa del forte stress dovuto alla perdita del lavoro, aveva cominciato a fare uso di cocaina, acquistando tale sostanza nel corso del tempo da diversi spacciatori ed in particolare inizialmente da B.V. di etnia rom con reiterate minacce e poi sottoponendo ad un vero e proprio pestaggio la propria vittima, costringendola alla firma di documenti in bianco, attraverso i quali gli veniva intestata una ditta individuale per il commercio di autoveicoli, prodromica al rilascio di targa prova, poi in uso e disponibilità.
A fronte delle sostanze stupefacenti ricevute, nonché per affrontare le spese per il vivere quotidiano, la vittima contraeva a più riprese debiti con altri soggetti poco affidabili ed era costretto a restituire loro somme di denaro con elevatissimi interesse usurari.
Sottoposto a frequenti minacce e a pestaggi dagli usurai, nella primavera del 2014 a scopo intimidatorio fu addirittura tenuto in sequestro un paio di ore all’interno di un furgone nella campagna vastese ed immobilizzato con catene e fascette. In quel frangente uno dei sequestratori dapprima gli stringeva la lingua con una tenaglia poi gli infilava in bocca una pistola minacciandolo di sparargli.
Le ripetute minacce e violenze subite determinavano nella vittima uno stato di prostrazione tale da indurlo per ben tre volte a tentare il suicidio.
Nell’estate del 2018 a causa della situazione debitoria si rivolse a C.F. di etnia rom dal quale ottenne un prestito di 20mila euro. in concorso con P.D. quest’ultimo approfittando dello stato di bisogno e delle difficoltà economiche della vittima e fronte del prestito erogato, a più riprese estorcevano alla vittima in più ratei la somma complessiva di 88.700 euro in contanti oltre ad uno scooter di sua proprietà.
Gli indagati sequestrarono anche la compagna della vittima per poi rilasciarla qualche ora dopo. In altra occasione andarono anche all’abitazione della dei genitori della vittima e dopo aver colpito la vittima stessa mostrarono loro una pistola minacciando di far fuoco se non avessero dato loro 3mila euro, somma che consegnarono il giorno seguente.
Gli aguzzini non sazi nel luglio del 2009 con altre violenze e minacce tentarono di estorcere dall’uomo altri 20mila euro.
L’attività investigativa è stata volta alla ricerca di riscontri ai fatti di denuncia oltre che intesa a tutelare l’incolumità delle vittime.
Con l’operazione odierna si è finalmente interrotta l’attività delittuosa di una pluralità di indagati dediti ai gravi reati di usura e spaccio di stupefacenti e per assicurare i proventi non esitavano a ricorrere all’estorsione e al sequestro di persona.