E’ stato vinto da una ditta individuale di Cupello l’avviso pubblico indetto dal Comune per riaprire il bar del Tribunale chiuso i primi di gennaio dopo 32 anni di attività. La gara è stata aggiudicata a Michele Mazzarella, titolare dell’Orange Bar, che ha offerto un canone annuo di 8.500 euro, cioè 2mila euro in più rispetto al prezzo minimo di locazione fissato nel bando.
Il contratto che l’esercente andrà a stipulare ha la durata di due anni, ma è rinnovabile fino a 6 anni in caso di proroga della chiusura del Tribunale di Vasto. Si avvia dunque a soluzione, anche se con diversi mesi di ritardo, una problematica che aveva scatenato le proteste degli avvocati e degli utenti che, prima dell’emergenza coronavirus, affollavano l’ufficio giudiziario e che, con la chiusura del bar hanno sopportato disagi non solo per un caffè, ma anche per l’acquisto di marche da bollo e contributi unificati. Ma per un problema che si avvia a soluzione, ce ne sono altri che prestano il fianco alle polemiche.
E’ il caso dei recenti interventi di ristrutturazione del Tribunale. La minoranza consiliare denuncia il mancato adeguamento dei servizi igienici, chiedendo di porre rimedio all’errore destinandone alcuni all’utenza con problemi di disabilità.
“La solerte attenzione alle cose della giustizia locale ha segnato un ulteriore punto negativo per quanto concerne la capacità e l’efficienza amministrativa del nostro Comune”, sostengono Edmondo Laudazi, Alessandro D’Elisa, Vincenzo Suriani, Francesco Prospero e Guido Giangiacomo, “nonostante i poderosi lavori di ristrutturazione appena eseguiti sul fabbricato per centinaia di migliaia di euro, nessuno ha pensato a far adeguare i servizi igienici agli utenti diversamente abili che frequentano l’ufficio giudiziario di via Bachelet . Nemmeno un bagno per i disabili è , infatti ,presente nell’edificio , in nessuno dei tre piani destinati al personale in servizio ed alla utenza . Veramente incredibile nel 2020”.
I consiglieri chiedono quindi al sindaco Francesco Menna “di incaricare immediatamente i competenti uffici comunali per rimediare a questo inconveniente che in un edificio pubblico di importanza strategica – che dovrebbe avere il requisito della accessibilità per i diversamente abili – risulta non ulteriormente sopportabile .E li faccia realizzare con urgenza, unitamente alla segnaletica dedicata per l’ingresso e la uscita dall’edificio” .
Anna Bontempo (Il Centro)