Chi ha avuto il fegato per seguire gli ultimi Consigli comunali di Vasto, non ha potuto fare a meno di notare una corrispondenza d’amorosi sensi tra il Pd e il Movimento 5 Stelle. È stato tutto uno sbaciucchiamento reciproco alimentato dalla voglia del partito del Sindaco e ricambiato, pur con qualche distinguo, dai Consiglieri grillini. È sbocciato l’amore?
È pronta l’alleanza per le Comunali del 2021? La somma, in politica, non fa quasi mai il totale, ma…mai dire mai. Sembrano lontani i tempi del Pdmenoelle, marchio di fabbrica affibbiato da Beppe Grillo al partito di Bersani e Renzi. Non sono però lontani i tempi, anzi sono piuttosto ravvicinati, di pesanti critiche all’operato della Giunta Menna da parte di Carinci e Gallo. Sono state votate due sfiducie a ben due Presidenti del Consiglio, ci sono state sedute di fuoco nelle quali la Carinci dava l’impressione di picchiare persino più duramente dei colleghi di centrodestra. Ora che succede?
Perché i toni sono calati, si sono fatti morbidi morbidi, mentre aumentano le votazioni all’unisono tra le due compagini? È tutta responsabilità del coronavirus, del fatto che dobbiamo essere tutti più buoni, o c’è dell’altro? È arrivato qualche segnale dall’alto che ha costretto il Movimento locale a fare una inversione a U?
Ovviamente i Consiglieri di centrodestra mettono il dito nella piaga, ricordano la dura opposizione comune fino a poco tempo fa e cercano di evidenziare tutte le contraddizioni. Hanno cominciato firmando a sette un comunicato in cui, scomodando Madre Teresa di Calcutta, hanno voluto rappresentare il nuovo buonismo della Carinci che, a sentir loro, si sente già assessora al Bilancio della Giunta Menna.
La Consigliera, piccata, ha risposto da par suo durante l’ultimo Consiglio accusando D’Alessandro di guidare gli altri sei contro il M5S. D’Alessandro ha rincarato la dose affermando che gli altri sei non sono dei mentecatti, hanno testa e cuore e quando firmano è perché si è scritto insieme e condiviso insieme. Il problema, a suo dire, è se si è opposizione o meno, se si rispetta il mandato elettorale oppure, se si è deciso di sostenere Menna, lo si comunichi alla città alla luce del sole.
Esagerazioni da entrambe le parti. Il centrodestra ha la Regione in mano ma è nervoso, dopo quindici anni di opposizione. Fdi e Lega sembrano contendersi il candidato a Sindaco, ma dentro il Carroccio regna il caos, c’è chi ha fiutato che non c’è un reale interesse a puntare su Vasto, per cui non si escludono a breve clamorosi colpi di scena. Più si allungano i tempi per la scelta del candidato, più Menna ringrazia e non tutti sono interessati a batterlo.
Il Movimento 5 Stelle, sull’altro versante, è probabilmente stanco di abbaiare alla luna, di fare le pulci senza stringere granché. Sullo sfondo restano gli elettori. È a loro che bisogna rivolgersi. Mettere un candidato di bandiera al primo turno, per poi convergere su Menna, sarebbe un giochino troppo semplice e facilmente scoperto. C’è la campagna elettorale e durante il confronto non puoi cancellare gli ultimi quattro anni di dura opposizione.
D’Alessandro, con la nota perfidia politica, ha ricordato che in un’intervista di poco tempo fa a Zonalocale, alla domanda di D’Annunzio: “E’ possibile ipotizzare a Vasto un’alleanza Pd-5Stelle?”, la Carinci ha risposto perentoria: “Con questo Pd non credo proprio”. Ma il Pd è ancora quello, con gli stessi esponenti di sempre. Però, in politica, mai dire mai…anche se quasi mai la somma fa il totale.
Alfonso Di Virgilio