Il Covid-19 non ha fermato l’attività del porto di Vasto. Le banchine sono infatti piene e i mercantili sono fuori dal porto, in attesa. Nonostante ciò Remo Salvatorelli, industriale di Vasto torna a chiedere alla Regione a che punto è “il progetto di rilancio annunciato a febbraio dal governatore Marsilio e finanziato con 12 milioni di euro. Dopo l’annuncio del progetto”, insiste Salvatorelli “non si è più saputo nulla“.
Ora la speranza è che i 12 milioni di euro di finanziamenti annunciati dalla Regione e che serviranno ad allargare la banchina di levante destinata a divenire una passerella al servizio della rete ferroviaria si traducano presto in fatti concreti per il rilancio dell’economia del territorio. Con i 12 milioni di euro sarà inoltre realizzata una nuova diga di protezione che permetterà ai pescherecci di spostarsi sulla banchina di ponente.
Al porto di Punta Penna in questi ultimi tre giorni l’attività ha marciato a ritmo forzato. Mercoledì la Stolt Sprey ha sbarcato 5mila tonnellate di olio di palma. Ieri la Mt Diego ha sbarcato 4mila tonnellate di biodiesel, la Sider Jasine ha imbarcato 36 sezioni di torri eoliche per L’America. La Anatoly Sidenko ha invece imbarcato 12 sezioni di torri eoliche per il Kazakistan. Sulla Christine c’è stato un imbarco di un carico eccezionale. Un’altra nave ha imbarcato 2mila tonnellate di cartongesso. In arrivo domani un grande mercantile che caricherà impiantistica, furgoni Sevel e cisterne.
“I dati parlano da soli”, afferma Pietro Marino, corresponsabile economico e operativo dell’Agenzia Marittima Vastese, “in ragione dei suoi fondali che all’imboccatura vanno da 10 a 15 metri, può realizzare uno sviluppo industriale al servizio dell’Abruzzo, del Molise e dell’Alta Puglia. Grazie agli spazi a terra è una struttura guardata con molto interesse dalla Sevel, che potrebbe scegliere di dirottare il traffico che insiste sul posto di Salerno verso Vasto, con un notevole risparmio sia in costi logistici che ambientali”.
Paola Calvano