Fanno un falò con i paletti e le corde installati per delimitare le dune di Vasto Marina, ma alla vista dei gestori della riserva naturale si danno alla fuga. Protagonista dell’episodio, che è stato segnalato al Comune e alle forze dell’ordine, è un gruppo di cinque ragazzi che, dopo essersi avventurato sulla spiaggia, poco prima della foce del torrente Buonanotte – il corso d’acqua che segna il confine tra Vasto e San Salvo – ha acceso un fuoco con i paletti di legno abbattuti qualche settimana prima e lasciati sul posto.
“Provvederò personalmente a ripristinare il sito”, assicura Michele Ciffolilli di Legambiente, associazione che insieme a Wwf e Iaap (Istituto aree protette), ha in gestione da tre anni a titolo gratuito la riserva naturale “Marina di Vasto” con l’annesso sito di interesse comunitario (Sic).
La presenza dei paletti abbattuti, in tutto sei, e delle corde tagliate era stata segnalata alcune settimane fa ai gestori della riserva dall’ambientalista Stefano Taglioli, durante una ricognizione lungo il litorale finalizzata a monitorare i nidi di fratino. Quelle opere sono state realizzate dal Comune per delimitare e rendere visibile il perimetro dell’area dunale, al fine di evitare che il prezioso habitat venisse danneggiato – come è già successo in passato – durante le operazioni di pulizia della spiaggia che in quel tratto vengono ancora effettuate con mezzi meccanici.
L’anno scorso l’intervento maldestro di una ruspa, nel tratto di litorale antistante una struttura alberghiera, ha danneggiato un fronte dunale di circa 200 metri. I paletti di legno e le corde dovrebbero, almeno in teoria, fungere da deterrente ed evitare che il mezzo meccanico si spinga fino al piede della duna.
Ma i raid vandalici non hanno risparmiato neanche i paletti: quelli presenti alla foce del torrente Buonanotte sono stati abbattuti, mentre le corde in corrispondenza di alcune strutture ricettive o di accessi al mare sono state tagliate. I paletti lasciati a terra hanno rappresentato, evidentemente, un invito a nozze per il gruppo di ragazzi che, con l’obiettivo di organizzare un bivacco in spiaggia, ha utilizzato il legno per accendere un falò. Episodi come questi dimostrano che c’è ancora tanto da fare per educare i giovani al rispetto dell’ambiente e del patrimonio pubblico.
Anna Bontempo (Il Centro)