Nella vita non sapremo mai come andranno a finire le cose, ma ricorderemo sempre come sono iniziate e a che punto sono arrivate.
Vogliamo parlare di organizzazione sanitaria territoriale e di presidi ospedalieri.
A Vasto e nel vastese , su questa drammatica telenovela politica amministrativa si sono espresse nel tempo, quattro cinque compagini che – a livello locale o regionale – per almeno 25 anni hanno complessivamente operato promettendo la luna nel pozzo in cambio di voti, omettendo di onorare gli impegni assunti e, soprattutto, disconoscendo le responsabilità delle loro scadenti azioni, per rimpallarne i frutti sciagurati nella sponda politicamente avversa. Poveri noi.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la organizzazione territoriale è diventata via via sempre più inefficiente ed incapace di assicurare il diritto dei cittadini ad una sanità equa e solidale, i presidi ospedalieri sono stati mortificati e chiusi nelle zone interne (Ospedale di Gissi), depauperati, impoveriti in risorse umane e tecnologiche e fortemente sviliti – nelle funzioni e nella organizzazione – lungo la costa (Ospedale San Pio), per favorire la sanità privata e il polo territoriale, fagocitatore di risorse sanitarie, Chieti-Pescara.
Tutto ciò è accaduto perché i rappresentanti del popolo nelle istituzioni e gli amministratori eletti per difendere il territorio sono stati – diciamo così per non infierire – fortemente inadeguati a ricoprire il ruolo a loro affidato, preferendo occuparsi, per caratteristiche o per scelta sciagurata, alla coltivazione ed alla tutela delle proprie carriere politiche. Questo è!
Ora la situazione ha toccato un fondo che sembrava impossibile da raggiungere . Addirittura le strutture edilizie del nosocomio vastese – vetuste e mai manutenute in maniera adeguata – presentano rischi di instabilità e crollo, minacciando la sicurezza fisica di operatori e pazienti.
E tutti i politici gridano incredibilmente al vento, lamentandosi non si sa bene di cosa o perché, come se si fossero svegliati da un torpore e fanno finta, solo oggi, di accorgersi di ciò che fino a ieri non li riguardava, aggiungendo tanta confusione ad una situazione angosciosa, dove ce ne è già troppa.
A questo punto Il Nuovo Faro consiglia una corposa fornitura di mascherine per nascondere le facce e di museruole per evitare le lamentazioni e le recriminazioni di quanti, in politica o in amministrazione, credono sia possibile risolvere i problemi della sanità del nostro territorio, recriminando o continuando solo a lamentarsi, nel tentativo di far dimenticare il frutto indecoroso del proprio operato, senza distinzioni di sorta nel cdx e, alternativamente, nel csx.
Proponiamo invece che si lasci operare, con silente collaborazione attiva, quanti hanno il compito di sistemare la situazione inconcepibile, di breve e di medio periodo – Direttore sanitario ospedaliero ed aziendale, Direttore generale della Asl, Assessore regionale alla Sanità -, concedendo loro un lasso di tempo, limitato ma congruo, per ottenere il ribaltamento della situazione che sarà seguita, passo dopo passo, non a colpi di inutili comunicati stampa, ma con la verifica assidua di un percorso condiviso ai vari livelli istituzionali. Noi ci impegniamo a vigilare.
Il nostro Comune finisca di essere, quindi, un nemico dei suoi servizi, appannato ed intrasparente, nascosto dietro il sorriso dolce e apatico del Sindaco e della sua Giunta, e ritorni a promuovere una azione raccordata di sviluppo. Non si ostini nel rifiutare i numerosi aiuti ed i contributi che gli possono essere forniti da chi conosce la situazione e può aiutare a risolverla nel tempo. Via alle manutenzioni necessarie ed alla costruzione del nuovo ospedale, senza ulteriore indugio.
Noi abbiamo riscontrato nella attuale compagine amministrativa la assenza delle indispensabili capacità ed un notevole disinteresse ad operare: solo affermazioni speculative di facciata e manifestazioni di propaganda da parte di quanti, in ragione del ruolo ricoperto, dovrebbero restare solo zitti. Continueremo ad impegnarci ugualmente in una strenua operazione di pungolo operativo, di stimolazione progettuale e di verifica puntuale dei vari obbiettivi da raggiungere in questo scorcio di mandato, in silenzio ma con la schiena dritta.
Per la tutela del San Pio boia chi molla. E con chi ci sta, staremo vicini a quelli che operano, con abnegazione e competenza, nella sanità vastese ed ai nostri cittadini, per garantirne i diritti ad una sanità giusta ed al miglioramento della qualità della vita dei vastesi.
Il Nuovo Faro di Vasto –
Edmondo Laudazi