L’incidente in cui perse la vita due anni fa in Val Sinello il 55enne Giuseppe Luigi Zocaro non fu colpa dell’amico M.D.P. che guidava l’autocarro che lo precedeva. Dopo le verifiche delle perizie richieste dalla Procura, il gip del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale, ha archiviato il caso.
Lo scontro avvenne durante la manovra di svolta a sinistra dell’autocarro. Il 55enne stava tornando a casa in sella al suo scooter dopo una giornata di lavoro alla Silatech (ex GirSud) quando che si scontrò con l’autocarro che lo precedeva.
I Carabinieri accorsi sul posto accertarono da subito l’assenza di responsabilità di M.D.P., ma le perizie successive lo confermarono.
“È successo tutto all’improvviso”, ripete l’avvocato Giovanni Cerella, legale di M.D.P.. “Il mio cliente sta ancora male per l’accaduto perché Zocaro era un amico e quello che è accaduto è stata per lui un’esperienza terribile”.
Fu lui a soccorrere per primo l’amico Zocaro e fu anche il primo a comprendere che non ce l’avrebbe fatta.
La perizia ha stabilito che la manovra di svolta a sinistra dell’autocarro non fu repentina e nel momento in cui il motociclista arrivava, lo stesso era già in fase di svolta.
Il supplemento di perizia richiesto dal pm ha ribadito questa tesi aggiungendo che il motociclista avrebbe dovuto accorgersi che l’autocarro che lo precedeva si accingeva a svoltare perchè, stando alle testimonianze, fra i due mezzi c’erano circa 100 metri.
Per M.D.P. è la fine di un incubo.
Paola Calvano