“L’Abruzzo ha fatto la sua parte. Abbiamo salvaguardato l’attività sportiva, a livello amatoriale, confrontandoci sempre con i nostri esperti del comitato tecnico scientifico Quello che posso annunciare oggi è che questa ordinanza ha avuto un effetto molto positivo e molte Regioni, ne sono certo, seguiranno il nostro esempio. I cittadini abruzzesi possono ricominciare a fare sport, ad avere un atteggiamento di maggiore apertura e serenità verso il futuro e spero che questo possa non solo essere mantenuto ma anche incrementato”.
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio è intervenuto così oggi, a L’Aquila, nel corso della conferenza stampa, insieme all’assessore, Guido Quintino Liris per parlare di “Sport ai tempi del Covid”.
Il riferimento è all’ordinanza della Regione Abruzzo n.72 che detta misure urgenti con l’approvazione di un protocollo di sicurezza per la riapertura di Centri e Circoli Sportivi e la ripresa degli sport amatoriali.
“Siamo aperti – ha proseguito Marsilio – ad accogliere i protocolli nazionali quando pronti e a rivedere i nostri qualora si presentassero le condizioni per farlo, fosse anche tra un’ora. Ma io ho la responsabilità come Presidente di Regione di tener conto delle competenze medico scientifiche entro corretti limiti anche se questo può generare il chiacchiericcio virulento sui social. Mi colpisce come non venga colta la differenza tra il mondo amatoriale ed i professionisti. I titolari dei centri sportivi hanno manifestato il loro apprezzamento per questa ordinanza, molto attesa del resto, perché dopo tre mesi, oggi, possono riaprire e, nel giro di mezza giornata, hanno avuto prenotazioni per una settimana intera di lavoro. La gente ha voglia di muoversi, di fare una partitella tra amici e di riattivare l’esercizio fisico e il movimento. Ho sentito il presidente del Coni Giovanni Malagò che devo ringraziare per l’attenzione; conosceva perfettamente quello che avevamo già fatto in Abruzzo, mi ha fatto i complimenti perché la nostra Regione è stata in prima fila nel dare impulso alla ripresa delle attività sportive.
Ho sentito anche Gabriele Gravina, Presidente della FGCI (Federazione Italiana Giuoco Calcio), e Massimo Oddo che ieri qualcuno ha intervistato cercando di usare le loro parole per inventare una polemica che non esiste. Al contrario con loro ho avuto un confronto disteso e di stima reciproca.
Ora mi auguro che il Governo nazionale, il Ministro dello sport, insieme alla FIGC e a tutto il mondo sportivo, rappresentato dal Coni e dalle Federazioni tutte, riescano presto a stilare dei protocolli d’intesa con il comitato tecnico scientifico nazionale, perché si possa riprendere a praticare sport in totale sicurezza.
“Difendiamo questa ordinanza, ne sosteniamo la competenza, lo spirito e la prospettiva – ha aggiunto l’assessore allo sport Guido Quintino Liris – Siamo aperti ai cambiamenti anche in corso d’opera nel momento in cui ci saranno dei suggerimenti migliorativi ma, rispetto alla chiusura, questa ci è sembrata la soluzione migliore in questo particolare momento storico.
Noi, come Regione Abruzzo, siamo stati i precursori da tanti punti di vista. Più di altri ci siamo battuti per lo sport, prima con il tennis ed oggi con la riapertura dei centri sportivi in sicurezza. Non è stata una scelta fatta con superficialità ma dietro ci sono confronti e aperture con persone competenti, interlocuzioni effervescenti e la questione ha visto presenti sui nostri tavoli anche i responsabili del calcio a cinque della FIGC regionale.
Non abbiamo lasciato indietro nessuno. Era importante che ci fossero tutti ma, del resto, avevamo di fronte un tessuto socio-economico in difficoltà perché i centri sportivi sono una realtà regionale molto importante. Da tre mesi stavano soffrendo fino ad arrivare all’ asfissia. Non hanno la possibilità di aspettare il 25 giugno, cioè i tempi che, probabilmente, vengono prospettati dal ministero dello Sport. C’era la necessità di intervenire subito e portare lo sport di squadra in sicurezza.
Chi critica non conosce il tessuto socio-economico del nostro Abruzzo. Stiamo parlando di un mondo di dipendenti pubblici e privati, di lavoratori che dopo una settimana frustrante di lavoro e di tensione vanno a sviluppare un po’ di endorfine, a sfogare un po’ di tensione su un campo di calcetto, con la voglia di stare insieme e passare una serata in compagnia.
Tutto questo – ha concluso Liris – non ha nulla a che fare con il mondo professionistico che lasciamo a Gabriele Gravina, agli allenatori di Coverciano e a Malagò come è giusto che sia. I titolari di questi centri chiamavano la Regione ad un atto coraggioso. Noi abbiamo oggi una realtà che sta festeggiando perché l’economia è ripartita. I centri sportivi in tutta Italia stanno prendendo d’assalto le sedi regionali chiedendo al loro assessore allo sport di riferimento e ai Presidenti di Regione di imitare l’Abruzzo in questa scelta”.