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Scatta lo stato di agitazione al carcere di Vasto

Le scriventi OO.SS., maggiormente rappresentative del personale del Corpo Polizia penitenziaria della Casa lavoro di Vasto, denunciano l’ennesimo e grave atto unilaterale dell’Amministrazione penitenziaria le cui conseguenze, come di solito, ricadono sull’esiguo personale che presta servizio nell’istituto di pena vastese.

Questa volta, senza preventivo coinvolgimento delle rispettive rappresentanze sindacali di comparto, ha individuato nella Casa Lavoro di Vasto quale sede ricettiva da destinare alle persone arrestate di tutta la Regione Abruzzo, che dovranno essere tenute in osservazione quale misura di contenimento nella diffusione del COVID 19. Questa decisione, tra l’altro presa in modo repentino dal Provveditore Regionale per le regioni Lazio, Abruzzo e Molise, senza adeguati provvedimenti a supporto, crea pregiudizio alle già esigue risorse di personale, carenti del 30% circa, con ricadute peggiorative sull’organizzazione del lavoro, di sicurezza sanitaria che interessa oltre gli interessati, le proprie famiglie e più in generale tutta la Città di Vasto.

Per questi motivi le scriventi OO. SS. proclamano lo stato di agitazione e la conseguente protesta dell’astensione della fruizione della mensa di servizio, non escludendo altre azioni più eclatanti, qualora l’Amministrazione non porrà in essere adeguati e urgenti provvedimenti tesi al rispetto delle regole, delle prerogative del personale e risorse necessarie a garanzia dell’incolumità di tutti operatori.

Le segreterie locali

SAPPE

UIL

CNPP

OSAPP

CISL

CGIL

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