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Le vongolare fin sotto la costa. Italia Nostra: “Così non si fa”

Entrano in azione nelle prime ore del mattino e si avvicinano alla riva ad una distanza di gran lunga inferiore alle 0,3 miglia dalla costa (circa 600 m). Sono le vongolare, imbarcazioni da pesca tipiche del medio ed alto Adriatico, caratterizzate da un attrezzo costituito da una sorta di grosso rastrello che serve per raccogliere vongole ed altri molluschi. Nei giorni scorsi l’ufficio circondariale marittimo – che ha intensificato i controlli anche sulla scorta di diverse segnalazioni – ha sequestrato oltre 3 quintali di vongole e ha elevato sanzioni amministrative per un valore di 5mila euro. I molluschi, in seguito alla certificazione del veterinario, sono stati rigettati in mare mediante l’ausilio dei mezzi nautici in dotazione alla guardia costiera che per tutta l’estate effettuerà i controlli via terra e via mare.

Ma non è solo un problema di mancato rispetto della normativa, già di per sé grave: le vongolare producono anche danni ambientali con effetti devastanti sui fondali marini.

“La pesca delle vongole si svolge attualmente nel mare Adriatico centrale con mezzi dotati di draga idraulica o turbosoffiante, che penetra nel fondale marino e sradica le praterie sommerse con tutti gli organismi che vi abitano”, spiega Davide Aquilano, presidente della sezione di  Italia Nostra del vastese, “si tratta di un tipo di pesca ad alto impatto ambientale, che distrugge le praterie sommerse provocando la morte degli habitat  dove si riproducono molte specie ittiche, i cosiddetti “asili nido” del mare.  Queste praterie sommerse non hanno però solo questa importante funzione, fondamentale anche a fini economici, ma proteggono le spiagge dalle mareggiate, rallentando la forza delle onde, aiutano il ripascimento naturale dei litorali, assorbono l’anidride carbonica e le sostanze inquinanti, depurando l’acqua marina che risulta quindi più trasparente ed apprezzata dai bagnanti. Nei periodi in cui le vongolare raschiano i fondali sottocosta”, prosegue Aquilano, “l’acqua del mare diventa torbida e piena di alghe nelle acque e sulla battigia, deturpando il bene più prezioso che abbiamo in questa stagione: le spiagge dorate e l’acqua cristallina”.

Il presidente della sezione di Italia Nostra del vastese invita chiunque avvisti una vongolara troppo vicina alla riva a chiamare la guardia costiera.

Ogni cittadino può segnalare eventuali infrazioni”, esorta Aquilano, “. come associazione pretenderemo che la politica si attivi al fine di limitare drasticamente i danni provocati all’ambiente e al turismo dall’attuale modalità operativa delle vongolare, garantendo al tempo stesso delle valide alternative agli operatori del settore”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

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