“Siamo ormai in piena fase 3 e il futuro dell’ospedale San Camillo di Atessa non è ancora scritto: ad oggi non è ancora dato sapere cosa l’Esecutivo regionale ha deciso di farne, nonostante annunci e rassicurazioni e soprattutto quando riprenderanno i servizi a pieno regime”, prende posizione il capogruppo PD Silvio Paolucci che sull’argomento ha preparato un’interrogazione.
Durante l’emergenza coronavirus il nosocomio era stato riconvertito in area di degenza Covid-19, con le Deliberazioni della ASL 2 Abruzzo del 12.3.2020, n. 260 e del 31 marzo 2020 n. 286. Il presidio, ricorda l’ex assessore alla Sanità Paolucci: “È stato smantellato in 48 ore, con il trasferimento temporaneo delle attività ospedaliere in altri presidi sanitari definiti No-Covid19, unitamente allo spostamento delle attività distrettuali e di continuità assistenziale – illustra – Oggi che siamo usciti ormai pienamente dalla fase emergenziale, che non ci sono casi tali da richiedere il permanere di quella impostazione, visto che l’ultimo paziente Covid è stato dimesso da settimane, tutto resta fermo alle decisioni di marzo, nonostante la casistica di altre malattie non si sia fermata al lockdown e che a patirne siano soprattutto pazienti avanti con l’età, che restano scoperti e sono costretti a migrare nei nosocomi vicini non Covid, com’è accaduto nei giorni scorsi a una mamma di Atessa che ha impiegato una giornata ed è dovuta andare a Lanciano per far fare una semplice radiografia per accertare se il polso del figlioletto fosse rotto. Una situazione paradossale, che si aggiunge all’indecisionismo che accompagna questa Giunta, lenta e inconcludente, efficiente solo se si tratta di aumenti di stipendio ai manager e di poltrone.
E tutto nonostante una programmazione condivisa con la comunità esista da due anni, in quanto contenuta nella programmazione regionale sanitaria vigente, vale a dire quella prevista dalla Delibera di Giunta Regionale n. 824/2018 scritta da noi e recepita anche dal Consiglio Comunale di Atessa.
Una comunità che aspetta di sapere quando verrà riattivato il Presidio Ospedaliero “San Camillo” di Atessa con tutti i servizi precedentemente erogati nel periodo ante emergenza Covid-19 e quali sono le tempistiche tecniche per reimpiantare i servizi, nonché quali, la Giunta, intende potenziare per consentire un rapido smaltimento delle liste di attesa che in questi mesi sono diventate insostenibili. Liste che rappresentano oggi un’emergenza nell’emergenza, perché non solo rischiano di far raddoppiare i tempi delle prenotazioni, con un prevedibile peggioramento complessivo delle condizioni di accesso alle cure, ma ampliando notevolmente le diseguaglianze tra chi potrà permettersi di pagare le visite e chi invece, dovrà attendere le cure in attesa della riattivazione dei servizi. Un divario che l’Abruzzo non può assolutamente permettersi. Su Atessa c’è stato lo scippo più imponente della Giunta Lenta”.