“Come accade ormai da anni l’estate ripropone in termini più significativi il problema del razionamento della risorsa idrica. Si intensificano le polemiche e gli attacchi che in questi giorni si susseguono soprattutto sui social come se fossimo noi a decidere di togliere l’acqua, come se la Sasi fosse l’unica responsabile di una situazione certamente critica ma che è da tempo al centro dei nostri programmi di intervento”. Ha esordito così il presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe dando inizio alla conferenza stampa indetta proprio per spiegare – soprattutto da un punto di vista tecnico – i disagi che vengono lamentati e perché non possono essere evitate chiusure e sospensioni”.
Il Presidente confida nel buon esito di un incontro che si terrà stasera in streaming con i parlamentari Luciano D’Alfonso, presidente della Commissione Senato Finanze e Tesoro, Gianluca Castaldi, sottosegretario con delega ai rapporti con il Parlamento, Salvatore Margiotta, sottosegretario al Ministero Infrastrutture e Trasporti e con Mario Turco sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri.
Al centro di questa importante video conferenza ci sono le risorse da destinare alla soluzione della “questione acqua”. I residui vecchi si attestano su 15 milioni di euro, ma l’obiettivo sperato è di aggiungere altri 50 milioni cosi da arrivare a un utilizzo totale di 80.
“Questa cifra risolverebbe quasi la totalità dei problemi” ha puntualizzato il presidente che ha poi continuato il suo intervento ponendo l’accento su alcuni aspetti importanti.
“Mi preme ricordare che su 87 Comuni, 37 sono quelli sottoposti a turnazione e di questi 14 sono purtroppo costretti a subire la sospensione quotidiana 7 giorni su 7. Ci sono anche situazioni particolari, come per esempio Lanciano dove solo alcune contrade risentono dell’interruzione giornaliera – ha proseguito Basterebbe – sono preoccupato per la condizione della sorgente Del Verde che ha bisogno di nevicate e non trae alcun giovamento dalle piogge estive che producono vantaggi solo per le sorgenti superficiali. La situazione non è rosea. Quando la disponibilità della sorgente è superiore ai 1200 litri al secondo c’è una condizione buona e stabile, nei periodi di magra, sopperiamo accendendo gli impianti di pompaggio. In questi giorni, con largo anticipo rispetto al normale trend, i nostri tecnici hanno dovuto accendere tutte le pompe presenti nell’impianto di captazione di Fara San Martino per mantenere il livello di immissioni delle adduttrici e abbiamo dovuto pure intensificare il razionamento. Le tanto contestate chiusure servono ad evitare una vera e propria crisi idrica”.
Le maggiori difficoltà sono ancora una volta riferite a Vasto e al territorio vastese, anche se è stato precisato che “la situazione è migliore degli anni scorsi ma se non completiamo l’iter dei lavori stabiliti i risultati attesi non ci saranno”.
Il presidente Basterebbe ha ricordato i lavori fatti e quelli in corso. Interventi portati avanti in tempi record. Dal 10 aprile al 30 aprile sono state esperite tutte le procedure di gara per gli interventi destinati a rendere più efficienti le reti idriche di Vasto e San Salvo.
“E’ stata realizzata una mappatura della rete di circa 130 km, al 10 luglio erano 61 le perdite individuate nel centro storico di Vasto e dopo aver effettuato le riparazioni sulle prime perdite si è potuto ripristinare l’erogazione in alcune popolose zone di Vasto con un beneficio per circa 25 mila residenti e per le altre zone del centro è stato possibile aumentare l’erogazione di circa due ore. A San Salvo la mappatura ha riguardato circa 87 km di rete e sono state individuate 43 perdite”.
I risultati dunque ci sono ma servono ulteriori interventi e quindi investimenti. Dalla Regione dovrebbero essere in arrivo circa 7 milioni di euro “si tratta di soldi già desinati a noi ma che non sono ancora stati dati – specifica Basterebbe – abbiamo già fatto una serie di incontri per velocizzare l’iter. Questo finanziamento consentirebbe la realizzazione di opere attese da tempo e che risolverebbero problemi che investono pure Ortona, Guardiagrele, alcune zone di Tollo per non parlare di Furci, Gissi, San Buono e una frazione di Cupello. L’impegno mio e dei consiglieri Corrado Varrati e Maira Roberti è costante nel rappresentare agli enti preposti le nostre necessità e l’urgenza di reperire i fondi necessari. Tengo anche a precisare quanto sia importante l’uso corretto e attento dell’acqua, non possiamo permetterci sprechi. Mi appello ai cittadini e pure ai sindaci che conoscono l’impegno della Sasi e la difficoltà a gestire una situazione non facile. L’acqua è un bene prezioso, vitale ma non è illimitato” ha concluso il presidente prima di lasciare la parola a Fabrizio Talone responsabile servizi captazione e adduzione che si è soffermato sulla situazione della sorgente Del Verde.
“Stiamo eseguendo lavori di ammodernamento della rete non solo di quella principale, ma anche delle più piccole, alcune vecchie di 50 anni e quindi assolutamente inadeguate alle attuali esigenze. Sono 170 le sorgenti e l’80 per cento del volume immesso in rete dipende dalla sorgente Del Verde che alimenta quindi le città più popolose – ha spiegato Talone – la popolazione residente è 266 mila, quasi 180 mila quella fluttuante, 87 i Comuni gestiti dalla Sasi. Dal 2001 stiamo raccogliendo dati per capire l’andamento della sorgente, il 2007 è stato l’anno peggiore con la minor portata erogata, il 2015, l’annata migliore con la massima portata e con la sorgente alimentata solo dalla neve. Nel periodo invernale sono necessari 1.100 litri di acqua al secondo, quando sommiamo popolazione residente e fluttuante il bisogno aumenta a 1.400-1.500, questo anno per i problemi già evidenziati siamo stati costretti ad accendere i pozzi, ma la situazione è migliore del 2007. Ribadisco che la diminuzione e il razionamento dell’erogazione sono fondamentali per evitare una grave crisi idrica”.
Numeri e grafici hanno disegnato l’attuale condizione, l’auspicio è che si possa proseguire nell’intenso programma di lavori elaborato dalla Sasi, grazie all’arrivo di risorse che sono fondamentali per concludere gli interventi stabiliti. E poi sperare in un inverno con la neve.