Continua la repentina ed inaspettata nevrosi verde pallido ambientalista della Amministrazione Comunale di Vasto. Prosegue senza sosta, infatti, la parossistica attività amministrativa messa in campo dal Sindaco Menna e dai suoi sodali, evidentemente nel disperato tentativo di recuperare una frangia in fuga di elettorato, delusa dalle mancate risposte e dai comportamenti scomposti in materia ambientale che si riscontrano quotidianamente in città.
Una autentica sindrome influenzale verdastra. Esaminiamo la anamnesi patologica.
La Giunta Comunale cerca di farsi fare perdonare la incuria, il disordine manutentivo e la pietosa situazione dei parchi e dei giardini comunali abbandonati, le erbacce ed il verde pubblico in abbandono, i marciapiedi deteriorati dalle radici e dalle ricrescite di alberi lasciati senza cura e, soprattutto, il disprezzo manifestato verso i cittadini – presi per i fondelli a colpi di bugie -, con l’abbattimento dei rigogliosi pini di Via Ritucci Chinni, colpiti da un “fato extraterreno” avverso.
Allora, per queste ragioni, mette in campo una penalizzante ed improvvisata ipotesi di regolamento comunale per la cura e per la gestione non solo del verde pubblico ma, si badi bene, anche del verde privato e dei giardini dei contribuenti vastesi: il tentativo pedestre è quello di giustificare la inefficienza ed il disordine pubblico, cercando di mettere le mani nelle tasche dei cittadini vastesi, assoggettandoli, anche nelle zone di campagna, a dolorosi esborsi di denaro per fantasiosi progetti agronomici e/o per pratiche burocratiche anche per potare degli alberi . Una miniera di lavoro surretizio per compagni ed amici dei compagni .
Autorizzazioni e richieste per piantare, per potare, per sostituire, per utilizzare anche i propri terreni da parte dei vastesi. Un autentico invito all’abusivismo.
Si studi invece una regolamentazione snella, pensata, efficace, con il contributo di tutti i cittadini: si migliori l’uso e la sicurezza di parchi e giardini pubblici, si potenzino le aree di sgambamento per gli animali di affezione, si vigili sull’utilizzo del patrimonio ambientale, si incentivi la cura del verde privato con esenzioni e contribuzioni.
Meglio sarebbe curare a dovere il verde pubblico, senza dire patetiche bugie agli elettori e fare in modo che i vastesi possano vivere una città rinnovata, ordinata, seguita con amore e competenza da amministratori che non siano sempre annoiati e distratti. Fatti, risultati e non inutili regolamenti vessatori della proprietà privata.
Questo è quanto. Purtroppo l’avvicinarsi del ”redde rationem” elettorale e la concreta prospettiva di una chiara bocciatura da parte dei vastesi con l’ovvio avvicendamento, rendono la nostra Città ancora più esposta ai colpi di testa amministrativi ed al contagio della Sindrome ….cinese, nel tentativo che una sinistra “ sinistra” Giunta pone in atto, per passare sotto silenzio l’esito infausto di un quinquennio che ha visto Vasto declinare nella qualità e nella quantità di tutti i suoi servizi pubblici . Ciò deve essere assolutamente ribaltato.
Il Nuovo Faro
Dott. Ing. Edmondo Laudazi