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Gli abitanti vicini chiamavano i salvanesi “panza nere”

Più  la gente sta vicina, più si scatenano sentimenti di astio. Ancora oggi, tra i paesi limitrofi,  esiste  un ostile campanilismo. Nel passato era una consuetudine prendere in giro gli abitanti dei paesi viciniori.  Creavano appellativi scherzosi, canzoni dileggianti, scritti burleschi, scioglilingua e battute.

Gli abitanti dei paesi vicini  avevano affibbiato ai Salvanési,  l’epiteto di  “panza nerë (Pance nere). Qualcuno si chiederà:” Perché panzanere? Avevano forse,  la pelle abbronzata?  Gli anziani danno la spiegazione seguente: nei tempi passati  a San Salvo c’erano moltissime zone paludose, che causavano la trasmissione della malaria (paludismo), quindi  l’ingrossamento della milza e del fegato.

A quel punto la  pancia diventava ogni giorno più voluminosa.  Ecco uno scritto scherzoso risalente  all’ inizio del ‘900: Panza nère di Sande Salve, ‘ngiamurrete di Vaste, cucciùlone di Cupelle, asinàre di Furci,  cacafume di Sante Bbune,   Mundrusciàne sfascia campàne, mammete è vìcchie file la làne. I Salvanési canzonavano i Vastarole e Cupullese, dicendo “ Vuastarùle magna fasciùle, pèsci’a lu létt e dèce ca chiòve; Cupullése, cul’ appese, sacche di pajie,  cul’a mitràjie. Insomma,  ogni paese aveva un suo particolare difetto.

Michele Molino

 

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