“Spiace constatare che certi soggetti (politici e non) pensano che è cosa buona e giusta mantenere rendite di posizione vita natural durante; che una gestione quarantennale di un bene pubblico non debba mai essere messa in discussione e, fermi alla migliore tradizione provinciale e clientelare anni ’80, vedono un bando pubblico non come un opportunità di rilancio di un bene o servizio ma una minaccia alla condizione gattopardesca di non voler cambiare niente”. E’ questo il commento che il consigliere comunale, Marco Marra lascia sulla sua pagina Facebook dopo le polemiche che si sono alzate in merito all’affidamento del la gestione del Parco Muro delle Lame.
“La cosa triste – continua Marra – è che hanno deciso di non mettersi in gioco non concorrendo con una proposta progettuale e di investimento. Gli uffici hanno predisposto un bando a norma di legge e nel rispetto delle direttive ANAC 1300 del 14 dicembre 2016, recependo l’indirizzo del Consiglio Comunale ad aprire il bando a più soggetti possibili (associazioni, società, ati, ecc.) proprio per dare l’opportunità di avere maggiori progetti da valutare e avere per Vasto e i suoi cittadini e turisti il miglior progetto gestionale”.
“Il Parco Muro delle Lame non è solo tennis, e lo sanno bene i tanti podisti e amanti dell’attività all’aperto che da anni si aspettano una riqualificazione degna di quel polmone verde. Purtroppo il direttivo del Circolo ha deciso di non concorrere e di investire le proprie energie per insinuare a bandi pilotati”.
“Su queste gravi insinuazioni mi auguro un’azione del Sindaco nelle sedi opportune. Ma ben venga anche il ricorso al TAR per fare chiarezza sulla legittimità del bando….anche se il TAR non potrà di certo dare “affidamento diretto” a chi di bandi non ne voleva sapere. Lo sanno gli esimi consiglieri della Lega (o meglio sarebbe dire “Leghe”, visto che a Vasto due gruppetti litigiosi comunicano separatamente) che esistono procedure di legge dove la politica farebbe bene a rimanerne fuori?…se è vero che la campagna elettorale è iniziata, riflettiamo sulla visione della cosa pubblica di alcuni soggetti e forze politiche”, conclude Marra.