Riparte dal bacino di Punta Penna il rilancio del territorio. Anche durante il periodo estivo, il Porto di Vasto si è infatti confermato strategico e indispenabile per i colossi industriali e per l’economia del territorio. Ma non sono da meno neanche la Riserva naturale di Punta Aderci e le spiaggette che vanno da Casarza a Mottagrossa.
Emidio Salvatorelli, titolare della Vastarredo, invita ambientalisti e industriali a trovare un punto d’incontro per il bene della città.
“La rinascita di Vasto deve partire dalla conciliazione. No all’inquinamento, sì allo sviluppo economico e anche paesaggistico e naturalistico. Porto e Riserva sono due gioielli di uno stesso scrigno. Vanno pertanto protetti e valorizzati. E per far questo occorre un progetto”, afferma Salvatorelli che continua: “Non è pensabile il turismo balneare di massa senza un’area destinata ai parcheggi o ai servizi. Non vanno bene le ammucchiate, nè il parcheggio selvaggio”.
Per Salvatorelli occorre dunque ordine, organizzazione e programmazione . “Serve – prosegue il titolare della Vastarredo – qualcuno che riesca a dirigere gli interessi di tutti gli attori di Punta Penna a beneficio della città. La Regione deve illustrare i propri impegni per il porto fornendo delle date precise. La Riserva e le spiagge a nord di Vasto vanno gestite in trasparenza ma con ordine altrimenti quello che si produce è solo un grande guazzabuglio. Basta comunque la guerra fratricida che blocca la città. Anche il sindaco Francesco Menna faccia la sua parte per arrivare ad una mediazione”, conclude Salvatorelli.
Paola Calvano