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Vasto, il centrodestra: “La gestione delle nostre Riserve sono superate e devono essere ripensate”

Gli sciagurati eventi di questa estate con i ripetuti  incendi delle riserve naturali del vastese  dimostrano – se ce ne fosse ancora bisogno – quanto improvvida ed approssimativa sia la gestione del patrimonio ambientale fragile del nostro territorio, messa in campo da Menna & C.

L’Amministrazione Comunale di Vasto , ha infatti  rinunciato da tempo al proprio ruolo di programmatore dello sviluppo ed ha affidato questa delicatissima materia,  alla attività delle cooperative e associazioni che gestiscono le riserve che , al di la della buona fede e della indubbia  capacità di segnalazione e di controllo , hanno dimostrato, sia di non avere alcuna capacità di gestione e sia di tollerare persino delle comportamentalità  che contrastano con l’utilizzo proprio del patrimonio vincolato.

Migliaia di Euro investiti, ogni anno nei ultimi decenni ,senza predisposizioni di adeguati servizi   e addirittura con comportamenti che hanno messo e mettono a rischio non solo la l’esistenza degli ambienti fragili , ma  persino la incolumità fisica dei cittadini e dei visitatori , assoggettati a situazioni di pericolo intollerabili. Non esistono parcheggi organizzati, servizi sanitari adeguati, tratte rompifuoco, una rete antincendio efficace, delle vie di fuga segnalate .  Solo disordine e confusione  sotto la luce accecante del bello che la natura ci ha dato, ma che va valorizzato e salvaguardato.

Tre incendi  in meno di un mese , tra cui l’ultimo desolante e terrificante per come ha ridotto i costoni di punta Aderci, peraltro preannunciato dall’allerta del “Centro Funzionale d’Abruzzo”, dimostrano la necessità di ripensare una gestione che deve essere adeguata e messa nelle condizioni di gestire questa risorsa naturalistica e paesaggistica di rilevanza nazionale.

Cianci e Menna hanno più volte orgogliosamente rivendicato la impostazione politica delle loro scelte in materia ambientale, ma non hanno fatto nulla, ne’ nell’area Sic di Vasto Marina ne’ nella riserva di Punta d’Erce  per predisporre delle linee taglia fuoco o un sistema antincendio. Negli anni passati il servizio antincendio sul costone era affidato ai pastori transumanti ed alle loro  pecore , che tenevano bassa la vegetazione ed evitavano il facile innesco di fuoco delle sterpaglie secche : oggi abbiamo sostituito – senza accorgercene – le greggi – ritenute assurdamente  non compatibili con l’ambiente protetto –   con i branchi di cinghiali , lupi, volpi  e gli altri animali selvatici di importazione  , creando le condizioni ideali per la proliferazione di vegetazione selvaggia e incolta che alimenta gli incendi.

Non va bene . Non può andare bene .  Tra le fiamme della spiaggia di Punta Aderci  ,ieri è bruciata una impostazione ambientalista retrograda e senza speranza , che non ha futuro . I prati belli e la meravigliosa flora della falesia vastese, per fortuna ,  rinasceranno più rigogliosi e belli di prima, ma la gestione delle aree protette deve essere ripensata.

I Consiglieri Comunali

Edmondo Laudazi (Nuovo Faro)

 Francesco Prospero (FDI)

Vincenzo Suriani (FDI)

Alessandra Cappa (Lega)

 Davide D’Alessandro (Lega)

 Guido Giangiacomo (FI)

 Alessandro d’Elisa (Gruppo Misto)

 

 

 

 

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