Ora è caccia ai piromani che domenica hanno scatenato l’inferno sul promontorio di Punta Penna e nella riserva di Punta Aderci. Ingenti e pesanti i danni al patrimonio ambientale. Su quanto accaduto domenica è stata aperta un’inchiesta. Acquisite dagli investigatori le immagini delle telecamere della videosorveglianza e di alcuni privati e ascoltati molti villeggianti.
Unanime lo sgomento del mondo politico. Ieri mattina il presidente della Regione, Marco Marsilio accompagnato dai consiglieri comunale , Vincenzo Suriani e Francesco Prospero , dall’assessore Paola Cianci e dai rappresentanti della Cogestre, la cooperativa che gestisce la riserva, ha voluto vedere da vicino il litorale devastato dal fuoco. Prima del governatore erano stati sul posto il sottosegretario Gianluca Castaldi e il consigliere regionale Pietro Smargiassi.
Il punto da cui è partita la miccia è stato individuato. La similitudine con il rogo che venti giorni fa ha distrutto Vasto marina alimenta l’ipotesi del dolo. Un gesto scellerato non a caso compiuto in un giorno di scirocco.
Molti gli incendi che hanno colpito il Vastese in queste mese di agosto. Tutto è iniziati il 4 agosto quando un incendio sospetto ha interessato Punta Penna, Punta Aderci, Zimarino e Torre Sinello con le fiamme che sono arrivate a a lambiere Casalbordino. Il giorno dopo ad andare distrutta un’ampia fetta di vegetazione retrodunale a Vasto Marina insieme a ettari di frutteti. Più a sud il fuoco aveva colpito le aree vicine alla stazione Vasto-San Salvo.
Il 27 agosto un nuovo incendio ha interessato la spiaggia di Mottagrossa a Punta Penna. L’incendio ancora una volta è arrivato a lambire la ferrovia. Il giorno successivo una serie di incendi ha messo invece in ginocchio San Salvo.
Domenica mentre bruciava la Riserva di Punta Aderci, all’improvviso è scoppiato un incendio alla periferia di Cupello creando il panico fra i residenti.
Un incubo al quale le forze dell’ordine vogliono mettere fine.
Paola Calvano