Diversi i roghi che quest’estate hanno distrutto varie zone dell’Abruzzo. A L’Aquila le fiamme per settimane hanno divorato i boschi di pini e minacciato le case. A Pescara, nell’ultimo week end, inferno di fuoco ai Colli con sgombero di abitazioni e intossicati; a Vasto, sempre domenica scorsa, sono andati in fumo circa 10 ettari della riserva naturalistica di Punta Penna, perla dell’Adriatico. E anche tra Atessa, Tornareccio e Carpineto. nello scorso fine settimana, il fuoco ha messo a rischio il patrimonio boschivo e abitazioni.
Sulla questione interviene ora il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, il cui territorio “ogni anno – ricorda – è al centro di incendi, che a volte sono stati anche devastanti”. “Gli incendi della stagione estiva, che puntualmente si verificano, – afferma Borrelli – provocano grandi danni al patrimonio ambientale, mettono a rischio la vita delle persone, e richiedono un grande impiego di risorse economiche e di mezzi. Nella stragrande maggioranza di casi, non sono calamità naturali e ineluttabili. Penso ai plurimi roghi di questi giorni in Sicilia, a Pescara, all’assalto alla riserva di Punta Penna a Vasto e ad altri innumerevoli episodi. Sono tutti scempi compiuti dalla mano dell’uomo. Sono misfatti che non possono più restare impuniti. E’ sempre difficile scovare coloro che appiccano il fuoco, – aggiunge – ma proprio per questo è ora di pensare di istituire un nucleo nazionale investigativo antincendi, composto dalle diverse forze di polizia, con le sue diramazioni territoriali, diretto da un magistrato e che si dedichi alla individuazione e alla cattura dei criminali che distruggono interi habitat naturali e mettono a rischio le nostre comunità”.