“Le regole della riserva vanno riscritte e vanno riviste le modalità di fruizione della stessa per la salvaguardia della biodiversità e per la sicurezza dei fruitori”. Lino Salvatorelli presidente dell’Arci interviene dopo l’incendio che ha devastato Punta Aderci, una delle aree protette più importanti della costa adriatica, facendosi portavoce delle richieste che le associazioni cittadine portano avanti da anni inascoltate.
Quel paesaggio brullo e desolato dopo la distruzione della falesia, della vegetazione mediterranea e di buona parte delle dune, è un colpo al cuore per tanti vastesi. L’impatto visivo è reso ancora più forte dai tanti rifiuti che sono emersi: lavatrici, frigoriferi, bombole di gas e pneumatici. Discariche a cielo aperto, prima non visibili a causa della folta vegetazione, ma che ora rappresentano l’ennesimo pugno in un occhio e testimoniano la totale assenza di senso civico da parte della maggioranza delle persone che frequentano quei luoghi. E’ proprio da lì che si deve ricominciare, ma con uno spirito diverso e con la consapevolezza che vanno risolte alcune criticità, come quella relativa all’eccessivo carico antropico.
“Il tragico incendio scoppiato all’interno della riserva di Punta Aderci ci obbliga a rivedere le modalità di fruizione della stessa per la salvaguardia della biodiversità e per la sicurezza dei fruitori”, commenta Salvatorelli, “il carico antropico è diventato così alto che si rendono indispensabili azioni costanti di vigilanza e monitoraggio, così come la promiscuità con le fabbriche ad elevato impatto ambientale ha fatto temere il peggio. Non dimentichiamoci che le fiamme sono arrivate molto vicino ai silos contenenti 4mila metri cubi di acido solforico e mille metri cubi di acido fosforico. Non oso neanche immaginare cosa sarebbe potuto succedere se le fiamme fossero arrivate fin lì”, conclude il presidente dell’Arci. A chiedere che vengano riscritte le regole non sono solo le associazioni.
Anche la deputata del M5S, Carmela Grippa è convinta che “la gestione della riserva deve essere rivista. Vanno riscritte le regole su come si ci si debba comportare in questi luoghi bellissimi, ma tanto fragili”, incalza la parlamentare pentastellata, “a partire da precetti che la Regione deve riscrivere in una visione di equilibrio tra la natura e l’uomo, per garantire e promuovere in forma coordinata la conservazione e la valorizzazione di questo eccezionale patrimonio naturalistico. Non possiamo più consentire che siano poche risorse a vigilare e ad attuare una attività di prevenzione”.
Anna Bontempo (Il Centro)