E’ un commercialista romano, Alberto Dello Strologo, l’esperto di “elevata professionalità” a cui è stato affidato l’incarico per la redazione di una perizia di stima di Aqualand, il parco acquatico dell’Incoronata. La struttura ricreativa, rimasta chiusa durante l’estate a causa dell’emergenza Covid-19, sarà oggetto di valutazione da parte di un perito che vanta un curriculum di tutto rispetto.
Dello Strologo, docente di economia aziendale all’Università “La Sapienza” di Roma, ha al suo attivo importanti incarichi, tra cui quello ricevuto dal Tribunale della capitale di stimare il valore dell’attivo dei fallimenti del gruppo Cecchi Gori. Il docente universitario, che ha partecipato all’avviso pubblico indetto dal Comune insieme ad altri quattro professionisti, ottenendo il maggior punteggio, dovrà effettuare la ricognizione completa del patrimonio complessivo di proprietà dell’ente, determinare il valore del complesso turistico-ricreativo sia nell’ipotesi di affidamento in concessione del servizio, sia nella ipotesi di alienazione della struttura, effettuando una comparazione della convenienza tra le due opzioni sia dal punto di vista economico, sia da quello tecnico/giuridico.
Il perito dovrà anche indicare il prezzo a base d’asta nel caso in cui si opti per la vendita del Parco la cui convenzione con la società di gestione che fa capo all’ingegner Luciano De Nardellis scade fra un anno. Il compenso previsto è di 20mila euro lordi. Nel frattempo l’avvocatura comunale è stata chiamata in causa per valutare eventuali responsabilità ed inadempimenti da parte della società che gestisce il parco acquatico dell’Incoronata, promuovendo, nel caso, azioni legali finalizzate alla tutela dell’interesse pubblico.
La decisione di coinvolgere i legali interni all’ente è stata presa dalla giunta guidata dal sindaco Francesco Menna che ha tradotto in un atto di indirizzo la volontà espressa dal consiglio comunale. L’avvocatura comunale dovrà relazionare sul parere espresso entro 60 giorni dall’approvazione della delibera. Aqualand è l’unico parco acquatico abruzzese rimasto chiuso durante l’estate.
L’assise civica si è occupata in più occasioni della struttura, approvando alcuni ordini del giorno finalizzati sia alla riapertura (che non c’è stata), sia manifestando contrarietà alla vendita del Parco acquatico che dovrà restare patrimonio del comune di Vasto. Tutti concordano in ogni caso che la mancata riapertura del Parco ha avuto ripercussioni sull’economia del territorio e creato danni all’occupazione stagionale (circa 150 posti di lavoro). La società di gestione, dal canto suo, ha illustrato in una relazione di 75 pagine le ragioni che l’hanno indotta a non riaprire e che sono riconducibili alle misure di contenimento e all’applicazione dei protocolli Covid 19.
Anna Bontempo (Il Centro)