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Nuovo ospedale, i sindaci sono uniti: “Si realizzi a Pozzitello”

Dubbi non ce ne sono. Il nuovo ospedale va fatto, e va fatto in contrada Pozzitello a Vasto senza perdere altro tempo.  Uniti dunque i sindaci del territorio anche se alcune perplessità comunque restano. “Da sindaco – fa sapere Tiziana Magnacca posso comprendere le motivazioni che hanno spinto i colleghi dell’Unione del Sinello a proporre il nuovo ospedale a Casalbordino. Trovo tuttavia che il vero problema sia capire perchè è stato rimessa in discussione l’individuazione di un sito già acquistato dalla Asl oltre 15 anni fa, pagato, destinato urbanisticamente e per il quale esiste già un progetto preliminare articolato e con molte relazioni. Comunque il governatore Marsilio e l’assessore Verì – sottolinea la Magnacca – hanno chiarito che verranno realizzati due nuovi ospedali: uno a Lanciano e uno a Vasto. Trovo quindi kafkiano che un intera comunità torni a dividersi mettendo in discussione scelte e risorse finanziarie. Credo invece occorra fare presto, muovendosi attraverso atti concreti per essere credibili al Ministero. Occorre fare presto”.

Sull’urgenza di iniziare presto i lavori sono concordi anche il sindaco di Vasto, Francesco Menna che si dice pronto a “salire sulle barricate se si continua a perdere tempo” e il sindaco di Casalbordino, Filippo Marinucci che con i colleghi di Villalfonsina, Scerni e Pollutri aveva proposto il nuovo sito di Casalbordino ma che afferma di essere contento “perchè la proposta dei sindaci dell’Unione del Sinello ha riacceso i riflettori sull’argomento e probabilmente farà da acceleratore. Per noi l’importante è che si faccia un nuovo ospedale e che sia facilmente raggiungibile grazie all’adeguamento della rete viaria”.

Sull’argomento “nuovo ospedale” è intervenuto anche Giuseppe Rucci della Cgil Fp che chiede approfondimenti su altre questioni. “Si discute di posti letto, unità operative o di eventuali accordi con Termoli“, sottolinea la segreteria provinciale della Cgil .”Nessuno però parla di che tipo di ospedale si vuole. La Cgil FP, che ha sempre avuto una posizione chiara sulla questione della nuova rete ospedaliera, ribadisce che al centro della discussione bisogna mettere il decreto 70 del 2015, che definisce gli standard qualitativi, strutturali e tecnologici, relativi all’assistenza ospedaliera. Il decreto prevede una classificazione degli ospedali e dei DEA (dipartimento Emergenza e Accettazione) legandoli al relativo bacino di utenza. Bisogna confrontarsi sulla localizzazione dell’ospedale, non con logiche campanilistiche, ma tenendo conto che il nosocomio serve un intero territorio e non una singola città. Il rischio concreto (se si continuasse sul campanilismo) e che forse, dopo 21 anni che se ne parla, si riuscirà a costruire un ospedale a Vasto, ma sarà un ospedale di base, senza nessuna specialistica importante”.

Per Rucci “stesso discorso vale per Lanciano. I conti sono facili da farsi. Un Ospedale di I° livello deve avere un bacino d’utenza tra 150.000 e 300.000 abitanti; un ospedale di base ha bisogno di un bacino d’utenza tra 80.000 e 150.000 abitanti. Tutto il Vastese non va oltre i 105.000 abitanti; il lancianese ne conta circa 115.000. Se è questo quello che si vuole si faccia pure ma sicuramente non porterebbe nessun beneficio in termini di miglioramenti qualitativi e quantitativi per l’assistenza ai cittadini”.

Per la CGIL FP c’è bisogno di una “operazione verità” e che la Asl deve fare un piano per costruire un ospedale di I° livello a servizio dei territori di Vasto e Lanciano con le specialistiche e posti letto previsti dal decreto Lorenzin.

“Per la localizzazione”, aggiunge il sindacato “i sindaci dei territori interessati sicuramente sapranno trovare il posto migliore dal punto di vista logistico”.

Paola Calvano

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