Arriva il primo contributo della Regione dopo l’incendio nella riserva di Punta Aderci, ma il ristoro economico, non ancora quantificato, si limita per ora al problema del dissesto idrogeologico. Ad annunciarlo è Etelwardo Sigismondi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e capo della segreteria del presidente della Regione, Marco Marsilio.
“Una prima risposta ci sarà per il problema del dissesto”, spiega Sigismondi, “andremo a stanziare delle risorse per gli interventi finalizzati al ripristino naturalistico della falesia, previo sopralluogo del Genio civile”.
La stima dei danni causati dall’incendio del 30 agosto scorso ammontano a 291.750 euro, stando alla relazione predisposta dalla Cogecstre, la cooperativa di Penne che ha in gestione l’area protetta.
Si tratta di un lungo elenco che contempla le strutture andate a fuoco (passerelle, staccionate, bacheche, cartelli segnaletici, paletti e corde di delimitazione), ma anche gli interventi necessari per il ripristino ambientale. Tra le varie voci, manca la somma destinata al dissesto idrogeologico, che non è stata ancora quantificata.
Sono state però individuate le opere di contenimento da realizzare che consistono nell’impianto di una siepe arbustiva realizzata con specie autoctone allo scopo di proteggere la sommità della falesia, nella bonifica dai rifiuti e dalle micro-discariche e nel contenimento dei movimenti franosi tramite un intervento di sistemazione con reti di stuoia e corde biodegradabili.
Dal sopralluogo tecnico-scientifico effettuato a distanza di qualche giorno dall’incendio dagli esperti della Cogecstre, tra cui Gianfranco Pirone e Caterina Artese, è emersa anche la necessità di rinaturalizzazione dell’area a monte della falesia interessata dalla strada asfaltata.
Anna Bontempo (Il Centro)