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Giuseppe Ranalli è il nuovo Presidente del Comitato Regionale Piccola Industria di Confindustria Abruzzo.

Giuseppe Ranalli è il nuovo Presidente del Comitato Regionale Piccola Industria di Confindustria Abruzzo. L’elezione è avvenuta nel corso della riunione del Comitato Regionale P.I. tenutasi ieri a L’Aquila; presenti i componenti dei Comitati Provinciali della P.I. delle Confindustrie Territoriali di Chieti Pescara, L’Aquila e Teramo.

 

Un compito non da poco quello che aspetta Ranalli: in Abruzzo sono circa 1.200 le Piccole e Medie Imprese rappresentate dal sistema Confindustriale, con approssimativamente 40.000 addetti. Le nostre PMI hanno quindi un ruolo centrale per il benessere, la tenuta sociale e lo sviluppo sostenibile del territorio. Da subito il neo presidente ha dichiarato che il suo impegno sarà rivolto alla promozione della realità industriale regionale in ottica di valorizzazione delle filiere produttive. Forte, inoltre, il credo di Ranalli nella formazione per imprenditori e collaboratori di impresa: a breve incontri qualificati col mondo universitario e della finanza, con l’obiettivo di far crescere le PMI oltre i confini nazionali.

Giuseppe Ranalli, laureato in Giurisprudenzanato a Ortona nel 1969, è titolare delle aziende Ranalli Srl e Ditta Ranalli Giuseppe srl, nonché socio delle società Fiore Srl, Archibugi Ranalli Srl, Concorde Srl e AC Logistics Srl, di Ortona, nei settori dei carburanti marina, trasporti e della logistica.

Un imprenditore “del fare”, con vasta esperienza nel campo associativo avendo ricoperto molti ruoli in passato tra cui Presidente dei Giovani di Confindustria Chieti e Vice Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Abruzzo, Componente di Giunta di Confindustria Chieti, Consigliere Incaricato di Confindustria Abruzzo per i Trasporti, Presidente della Sezione Trasporti di Confindustria Chieti Pescara, Componente di Giunta di Confindustria Chieti Pescara e del Comitato Regionale Piccola Industria di Confindustria Abruzzo.

Nel quadro delle linee politiche e programmatiche di riferimento di Confindustria Abruzzo e nazionale, all’atto della sua nomina ha rinnovato l’impegno volto a rendere il Comitato Regionale sempre più incisivo e propositivo con specifico riferimento alle problematiche delle PMI.

Quattro le parole chiave del programma con cui ha conquistato la fiducia dei colleghi: credito, logistica, innovazione, sostenibilità.

Al momento della sua elezione Ranalli ha spiegato: “Per quanto riguarda il credito ed i rapporti con il sistema bancario, la vera scommessa sarà accompagnare le imprese per un accesso agevolato al credito per i progetti di riorganizzazione, innovazione e ricerca e sviluppo. Sulla logistica e le ZES occorre lanciare una task force regionale sulle infrastrutture quale fattore di competitività. Il post Covid deve ripartire dalla immediata ultimazione delle opere programmate nel Master Plan e rinviate alla nuova programmazione 2021/2017. Sulla ricerca ed innovazione, Industria 4.0 e la Digitalizzazione rappresentano le sfide di portata eccezionale per le imprese abruzzesi, in particolare le PMI. Diventa fondamentale il ruolo del Digital Innovation Hub abruzzese “Match 4.0” che dovrà essere in grado di attivare e consolidare il network degli attori territoriali dell’innovazione e della ricerca. Le PMI che guardano al futuro infine non possono prescindere dalla sostenibilità: attiveremo una campagna di sensibilizzazione e stimoleremo la cultura del ricorso a forme di energia alternative. Non dimentichiamo che in Europa nei prossimi anni questa parola sarà centrale nelle linee di finanziamento del Recovery Fund.”

Infine, il neo Presidente ha salutato così i colleghi presenti alla riunione: “L’impegno che attende l’imprese durante e post Covid è molto complesso. Bisogna cogliere, nella difficoltà del momento, le opportunità celate e renderle occasione di sviluppo. Rete di imprese, ricerca, innovazione dei processi produttivi. La nuova scommessa parte dalla centralità dell’impresa quale motore dello sviluppo. Il territorio deve ritrovare la sua vocazione industriale in una logica di sostenibilità. Sostenibilità e produttività, ma una burocrazia non frenetica ed immobilizzante che ingessa e scoraggia il tessuto produttivo.  Regole certe e tempi certi.”

 

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