“Il San Pio resta nell’oblio. Ortopedia è chiusa per il Covid. Urologia è stata trasformata in area di controllo e chirurgia è ancora da risistemare”. A parlare è il vicesindaco Giuseppe Forte che denuncia l’insostenibile situazione del San Pio di Vasto. “La cucina – continua Forte – non è stata ancora riaperta perché l’area ufficiosamente è sotto osservazione ma nessuno fa nulla per osservarla realmente. L’accesso per i dializzati è stato trasferito in via Santa Lucia con enormi disagi per i pazienti. Il San Pio – prosegue Forte – è nel caos più completo, ma quello che è grave, è che nessuno fa niente per ridare dignità al presidio e limitare i disagi a medici, infermieri e pazienti”.
Il vicesindaco Forte è un fiume in piena e chiede spiegazioni ai vertici della Asl. “Innanzitutto chiedo al manager di spiegare come mai dal 29 maggio, giorno del crollo della contro soffittatura di una stanza del reparto di Chirurgia, i lavori di ristrutturazione non sono ancora stati fatti. Sono passati quasi 5 mesi eppure era stato assicurato che a fine agosto i lavori sarebbero terminati. Inoltre la Asl 2 Chieti-Lanciano-Vasto deve chiarire una volta per tutte qual è il presidio Covid della Asl. Atessa non lo è più, Ortona non lo è più. Vasto non lo è mai stato eppure è diventato il rifugio dei pazienti covid. Il fatto più grave è che il personale medico e infermieristico non ha gli strumenti adatti per evitare il contagio. Questo equivale ad esporre tutti gli operatori del San Pio a gravi rischi”.
Per Forte la Asl non può più accampare scuse e chiede un incontro urgente con la Regione e i parlamentari del territorio. “Vasto non si accontenta più di promesse mentre la situazione peggiora”, conclude Forte.
Paola Calvano