Nella giornata di ieri sono stati effettuati i tamponi agli studenti che frequentano le classi di Montenero di Bisaccia dei fratellini del contagiato. A renderlo noto il sindaco dle paese, Simona Contucci che fa sapere: “Questa decisione è stata assunta in accordo con l’Asrem, al fine di proseguire nell’attività di screening della popolazione scolastica coinvolta. Il mio invito è comunque quello di restare tranquilli, anche perché i risultati forniti dai precedenti tamponi ci fanno ben sperare; ottimo il lavoro svolto dalla Dirigente prof.ssa Anna Ciampa, dai docenti e da tutto il personale scolastico, per aver gestito al meglio i protocolli anti-Covid”.
“Se dal punto di vista delle istituzioni scolastiche è stato svolto un lavoro egregio fino a questo momento, altrettanto – prosegue la Contucci – non si può dire per i comportamenti individuali fuori dagli istituti: ho avuto modo di constatare in giro per il paese che diversi ragazzi non indossano la mascherina o la tengono abbassata. A questo proposito voglio ricordare che è attiva la sorveglianza davanti alle scuole e alle fermate degli autobus da parte della Polizia Locale e della Protezione Civile, così come sono attivi i controlli da parte delle autorità preposte alla verifica del rispetto delle prescrizioni del Governo; è ovvio che se tale rispetto non parte prima di tutto da noi stessi e dai nostri ragazzi attraverso l’autodisciplina, le istituzioni arrivano fino ad un certo punto”.
“Le azioni capillari di controllo che abbiamo attivato finora, come chiudere le scuole, sanificare, processare centinaia di tamponi, possono essere vanificate da atteggiamenti irresponsabili di qualche giovane che non capisce la portata di questa pandemia. Invito quindi ad assumere un atteggiamento più prudente, indossando ad esempio correttamente le mascherine e a rispettare il distanziamento.
Concludo dicendo che nessuno di noi si augura un nuovo lockdown generalizzato come quello vissuto la scorsa primavera. Ed è per questo motivo che non dobbiamo dimenticare che il primo farmaco che può sconfiggere questo nemico invisibile si chiama proprio “responsabilità”, conclude la Contucci.