“Un aumento di stipendi sostanziale che accresce i compensi di posizione di tutti i direttori di dipartimento di Regione Abruzzo a € 69.750,00 per 13 mensilità. A sancirlo è la DRG/47 dell’8/10/2020 con cui il centrodestra dà l’ennesimo schiaffo a tutti gli abruzzesi che tremano sotto l’ombra di una seconda ondata di emergenza sanitaria, pensando all’incubo di un nuovo lockdown”. A renderlo noto è il Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che, carte alla mano, spiega cosa sta accadendo nei corridoi di Regione Abruzzo.
“Siamo davanti ad un’operazione che va in contrasto con ogni forma di buon senso. La Retribuzione di Posizione è una delle tre voci che costituisce il compenso dei direttori e che, a seconda di criteri di valutazione sul lavoro svolto, veniva calcolata per ogni singolo dipartimento. Oggi con l’approvazione di questa delibera viene equiparata per tutti a oltre 69mila euro per 13 mensilità: ci sono direttori che vedranno aumentare la retribuzione di posizione da circa 50 mila, a 69.750,00. Ma non è finita qui, questo aumento – spiega ancora Pettinari – è addirittura retroattivo, come si legge dal provvedimento stesso “di stabilire, altresì, la decorrenza degli effetti del presente atto alla data del 29.05.2020”. Tutto questo è inaccettabile. Aumentare così i costi dell’Ente Regione mentre ci sono famiglie che lottano ogni giorno con la precarietà e con la necessità di contare ogni centesimo è squalificante per chi dovrebbe rappresentarne una guida istituzionale. Non è la prima volta che denuncio aumenti di questo tipo, già a maggio 2020 avevo denunciato un aumento di questa voce di stipendio, ma oggi, invece di tornare indietro spingono l’asticella ancora più avanti aumentando i compensi trasversalmente e per tutti i direttori che, risultati raggiunti o no, vedranno comunque l’aumento del compenso di posizione. Le casse di Regione Abruzzo non sono il bancomat di nessuno, se lo mettano bene in testa tutti. Alle belle parole e alle favolette della Lega e di Fratelli D’Italia sul rispetto verso gli italiani non ci crede più nessuno, e atti come questo testimoniamo ancora una volta che il centrodestra in Abruzzo, e non solo, è il partito che incarna giochi di poltrone e l’aumento degli stipendi che, seppur legittimi, sono da censurare sotto tutti gli aspetti politici”, conclude Pettinari.