Con l’aumento dei contagi da Covid-19 torna l’incubo della crisi. L’industria sta affrontando in questi mesi una crisi epocale. Gli ultimi provvedimenti del Governo uniti all’aumento dei contagi rischiano, a detta dei sindacati di creare un devastante effetto domino che potrebbe travolgere ancora il settore auto e della componentistica.
“La preoccupazione è tanta”, conferma Franco Zerra, segretario generale Abruzzo – Molise della Femca Cisl. A pensarla allo stesso modo anche Emilio Di Cola (Cgil) e Arnaldo Schioppa (Uil). “Le industrie del Vastese vivono con l’Automotive e con la componentistica per le auto. Il settore metalmeccanico in estate aveva ripreso a marciare, ma ora sarà dura. Se i consumatori non hanno disponibilità economica, è difficile aspettarsi l’acquisto di un bene, come l’auto, che non è prioritario“, spiegano Cgil, Cisl e Uil.
“Il problema più grande”, dice Primiano Biscotti (Fim Cisl) “è che il covid sta devastando l’economia di tutta l’Europa non solo dell’Italia. Il cittadino vive la cosiddetta ” crisi di fiducia”. Non sa quello che può accadere domani. La paura di un’altra brusca frenata nelle industrie del Vastese è grande“.
L’AssoVasto dal canto suo condivide quanto sostengono i sindacati. “Da una prima analisi”, dice il direttore Giuseppe La Rana “le nuove misure colpiranno in maniera importante alcune realtà industriali del Vastese. Assistiamo ad un passo in avanti verso l’insicurezza , e verso l’annichilimento degli sforzi fatti finora dal mondo imprenditoriale e verso nuove incertezze nel mondo delle politiche del lavoro. Occorre attenzionare maggiormente il tessuto industriale e commerciale legato al fitness e alla somministrazione di alimenti e bevande. Settori che rischiano un collasso economico”.
Paola Calvano