Il gup del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, oggi pomeriggio nel corso dell’udienza preliminare sul disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), ha accolto la richiesta avanzata dall’avvocato di parte civile Romolo Reboa, disponendo il sequestro conservativo di un quinto degli stipendi dell’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo e del dirigente regionale Sabatino Belmaggio, e di un quinto della pensione per l’ex dirigente regionale Carlo Visca, tre dei 29 imputati per la tragedia del resort, costata la vita a 29 persone, e per il relativo depistaggio.
Nel corso della stessa udienza il gup ha invece rigettato la richiesta, formulata dai pm Andrea Papalia e Anna Benigni, di trascrizione di alcune intercettazioni telefoniche carpite nell’ambito di un’indagine svolta dalla Dda aquilana, poiché “non sussistono connessioni” tra i reati al centro del procedimento sul caso Rigopiano e le notizie di reato per le quali sono state originariamente disposte le intercettazioni.
Infine il giudice Sarandrea ha anche ritenuto inammissibile la richiesta di ascoltare, in sede di incidente probatorio, il tenente colonnello dei carabinieri forestali Anna Maria Angelozzi, avanzata nella precedente udienza dalla difesa dell’imputato Ilario Lacchetta e in quella odierna dal legale di parte civile Romolo Reboa.
Sarandrea, in particolare, ha rilevato come, sulla base delle norme e di specifici pronunciamenti della Cassazione, il ricorso all’incidente probatorio in deroga alla disciplina ordinaria ricorra unicamente nei casi di indifferibilità della formazione anticipata della prova, a fronte del pericolo della perdita immediata della prova stessa, condizioni non ravvisate nel caso in questione.
L’udienza è stata aggiornata al prossimo 11 dicembre quando si inizieranno ad affrontare le richieste di riti alternativi.
Ansa