“L’Abruzzo è finito in balia della seconda ondata che rischia di essere più pesante dopo che in primavera le misure del Governo avevano evitato il peggio alla nostra Regione. Ma in questi otto mesi tanti annunci e pochi fatti, come se la sanità regionale non avesse una governance: saltata già da giorni la rete del tracciamento; saltata da settimane quella della prevenzione, con il caos dei punti di prelievo dei tamponi e la campagna dei vaccini antinfluenzali rinviata sine die; reparti al limite, tanto da pensare di coinvolgere anche i privati; nessuna iniziativa positiva per allargare la rete dei servizi territoriali, oberando medici e operatori sanitari senza sostenerli. Per tutte queste ragioni abbiamo invitato l’assessore a tornare a riferire alle V Commissione su cosa hanno fatto in questi mesi e su come spenderanno le pur cospicue risorse che hanno a disposizione e perché il 29 settembre ci avevano assicurato che tutto era sotto controllo”. Così i consiglieri dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto degli impegni presi con la delibera sulla rete Covid.
“Hanno avuto 8 mesi per evitare di trovarsi in queste condizioni, hanno usato per fare tavoli su tavoli, dopo cui mettere nero su bianco una rete che anziché servire il territorio è rimasta sulla carta, salvo qualche eccezione – illustrano i consiglieri – C’è l’ospedale Covid di Pescara, ma in questi mesi è stato smantellato l’ospedale di Atessa che non si è ancora riattivato per le altre prestazioni; problemi anche ad Avezzano, salita alle cronache per le vittime dei giorni scorsi, L’Aquila, Chieti Atri, Lanciano, Vasto, Penne, Pescina, Tagliacozzo, Sulmona, nessuna struttura è uscita indenne dall’organizzazione del governo regionale di centrodestra. Una pioggia di milioni, ma che ci hanno fatto?
Leggiamo note di orgoglio da parte della presidenza del Consiglio regionale che avrebbe “messo a disposizione degli abruzzesi 134 milioni di euro con la massima velocità, nel pieno confronto con le opposizioni, già dal prossimo Consiglio regionale”, peccato che non si dice che si tratta di fondi frutto del lavoro del precedente governo di centrosinistra, tolti dal Masterplan a opere già pronte per gli appalti, o attinti dalla riprogrammazione di fondi europei, ma nulla si sa di come siano stati usati o soprattutto non usati. Come la rete Covid, la delibera 334 è di agosto, ma al 15 ottobre e a ben 8 mesi dall’inizio della pandemia, i 19 milioni destinati sono ancora sulla carta. Una lista imponente, ma in attesa: 39 sono gli interventi distribuiti nelle quattro Asl abruzzesi; 14 sono i progetti della Asl dell’Aquila (3.942.640 euro); 7 progetti per quella di Chieti (4.191.520 euro); 10 riguardanti la Asl di Pescara (3.937.240 euro); 8 l’azienda sanitaria di Teramo (6.661.568,77 euro). Tanti gli annunci, ma poche le certezze, questo il metodo, come dimostra a fine settembre la Verì in Commissione:
· Cosa ne è del piano sul potenziamento e la riorganizzazione della rete assistenza del territorio? La Verì ha parlato di un impegno di 28.932.787 di euro, ma a beneficio di chi se non si vede alcuna azione concreta?
· Veniamo al potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata, sono più di 4 i milioni di euro destinati per a intensificare l’attività assistenziale sui pazienti che vengono dimessi dagli ospedali e quelli seguiti sul territorio, dice la Verì, ma da usare come?
· Il potenziamento delle cure primarie attraverso le Unità speciali di continuità assistenziale che prevede un incremento di 1.335.000 euro, cosa c’è di fatto?
· Si è parlato anche di potenziamento UCAT delle centrali operative e un investimento di 1.125.000, per quanto riguarda invece le apparecchiature e i kit, 372.000, è operativo?
· Veniamo all’aumento delle figure professionali sanitarie: per assistenti sociali è stato annunciato un investimento di 312.000, mentre per l’assunzione di circa 200 fra infermieri di famiglia e di comunità, l’investimento è di 7.284.000. Quando entreranno in servizio?
· C’erano fondi pari a 1.500.000 euro per il sistema informativo covid, che prevede una piattaforma informatica che avrebbe dovuto potenziare il tracciamento ma che in verità è saltata e di cui, a parte i bollettini giornalieri su dati e tamponi, non abbiamo visto l’utilità, mentre ci sono noti i calvari che chi interloquisce con le Asl deve vivere, se è in attesa di sapere se è contagiato o no.
· Sempre sul personale si è parlato di incentivi per 219.000 euro, ma di questi giorni ci sono tristemente note solo le richieste di soldi indietro, succede alla Asl di Pescara per indennità percepite da chi ha retto la prima linea e finite persino in contenzioso.
· Telemedicina per il monitoraggio dei pazienti, si è detto che l’Abruzzo sarebbe fra le prime regioni d’Italia ad usufruirne, non ne conosciamo però la portata, né gli effetti.
Ecco perché chiediamo un confronto vero che parta da numeri rigorosi, certificati, credibili. Degli annunci e dei tavoli non sappiamo più che farcene e non aiutano l’Abruzzo ad affrontare la fase 4, né la crisi che ne consegue”.