«La via verde dei Trabocchi è un attrattore turistico di primo piano per l’Abruzzo: per questo vanno risolte al più presto alcune criticità emerse lungo il tracciato e messo a punto un regolamento sulla gestione che consenta di utilizzarne pienamente le enormi potenzialità che riveste». Lo afferma il presidente regionale di CNA Turismo, Claudio Di Dionisio, secondo cui «se da una parte va apprezzata l’accelerazione impressa negli ultimi tempi ai lavori di realizzazione del percorso, dall’altra non possono non destare perplessità alcune soluzioni adottate lungo un asse in cui massima fruibilità e conservazione del patrimonio paesaggistico devono essere considerati valori inscindibili.
E questo sia sotto il profilo della tutela ambientale, sia per quel che riguarda la capacità di promuovere un prodotto come la via verde dei Trabocchi sui mercati internazionali del turismo: un mondo in cui cresce costantemente il segmento del pubblico “attivo”, interessato a muoversi e conoscere, ma a determinate condizioni. Motivo per cui non si spiega la realizzazione sul lato mare di alcuni manufatti destinati alle attività di servizio: strutture che cozzano con l’esigenza di valorizzare la bellezza del paesaggio marino, e che perciò vanno spostate sul lato monte del percorso».
Le osservazioni di Di Dionisio, che si rivolge alla Provincia di Chieti nelle vesti di ente capofila della progettazione e realizzazione della struttura, si estendono però ad altri aspetti: «Si deve far presto, per poter restituire il percorso alla fruizione nella sua pienezza, e per questo occorre procedere al più presto alla sistemazione soprattutto delle gallerie. In generale, occorre superare e risolvere alcune problematiche che rischiano di trasformare il percorso, soprattutto a causa dei parcheggi che sorgono in prossimità, in un’area a disposizione tanto delle bici che del passeggio dei pedoni. Immaginare la promozione di un prodotto in cui i ciclisti debbano fare lo slalom tra le persone, soprattutto nei mesi estivi, al di là dei pericoli insiti in questa commistione, è davvero inimmaginabile. Occorre dunque capire come il percorso possa valorizzare un segmento cardine del turismo attivo, ovvero le due ruote, con interventi mirati alla convivenza con i pedoni». Quanto infine al regolamento che disciplinerà in futuro la gestione del percorso, Di Dionisio chiede «di avviare, con senso di responsabilità e capacità di coinvolgimento, una consultazione che veda protagonisti enti locali, associazioni ambientaliste, associazioni d’impresa, in modo da arrivare a una sintesi equilibrata delle diverse esigenze in campo».