Un nuovo crocevia della droga è stato scoperto la Guardia di Finanza a San Salvo con fiumi di droga che arrivavano in città e venivano smistati in un immobile posizionato in una zona che consentiva l’arrivo e la fuga su diverse strade. Da un lato la Trignina o la A14, dall’altro l’Adriatica ed un nuovo tentativo di gestire in Abruzzo, cocaina, hascisc e marijuana.
Ora la Procura di Vasto, che cerca da anni di evitare infiltrazioni malavitose nel Vastese, ha ordinato un approfondimento delle indagini per scoprire com’è strutturata l’organizzazione e la filiera e soprattutto da dove arrivava la droga, il ruolo delle persone arrestate a San Salvo e chi le dirigeva, chi e quanti erano i distributori e a chi era destinata la droga.
Dal canto suo il proprietario della villa ha già chiarito la sua posizione e ha provato la completa estraneità ai fatti. L’immobile diviso in più appartamenti era stato preso in affitto anche se di fatto negli ultimi mesi pare non fosse abitato.
Tutto lascia pensare che la Guardia di Finanza abbia individuato a San Salvo il tassello di un puzzle ben più ampio. Gli arrestati non avrebbero un ruolo primario e a confermarlo il Gip Fabrizio Pasquale che dopo la convalida dell’arresto ha accolto le richieste dei difensori, gli avvocati Pino Sciarretta e Alessandro Orlando, facendo uscire i due indagati dal carcere.
“Posso confermare che le indagini sono in corso ma la Procura ha ordinato il massimo riserbo“, fa sapere il capitano Marco Foladore, comandante della Guardia di Finanza di Vasto.
Paola Calvano