Resta sotto sequestro la Sabino Esplodenti, l’azienda che il 22 dicembre scoro è stata teatro di una violenta esplosione costata la vita a Carlo Spinelli di 54 anni di Casalbordino, Paolo Pepe di 45 anni di Pollutri e Nicola Colameo, 45 anni di Guilmi. L’autopsia sui loro corpi è durata sei ore.
“I tempi si sono prolungati” ha spiegato il medico legale Pietro Falco, “perché è stato necessario ripetere alcune operazioni con gli uomini del Ris dei carabinieri. Prima dell’esame è stata fatta la ricomposizione dei corpi. L’esito dell’esame autoptico sarà riferito ai magistrati entro i canonici sessanta giorni. Nel frattempo attendiamo i risultati degli esami radiologici con le tac e gli esami tossicologici”.
Gli esami compiuti dai Ris sulle tracce di polvere pirica rimasta sulle vittime saranno fondamentali per l’esito dell’inchiesta.
I risultati dell’autopsia saranno consegnati dal medico legale al procuratore della Repubblica di Vasto, Giampiero Di Florio e al sostituto procuratore, Gabriella De Lucia , fra 60 giorni. L’analisi esterna dei corpi ha confermato il decesso arrivato pochi secondi dopo l’esplosione. I tre operai non hanno sofferto. Questa è l’unica consolazione.
In merito all’inchiesta l’ipotesi di reato formulata dalla Procura è omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Quattro gli indagati, Gianluca Salvatore, il titolare dell’azienda, i dirigenti Giustiniano Tiberio e Stefano Stivaletta e l’Esplodenti Sabino spa. Quest’ultima accusata di illecito amministrativo dipendente da reato ai sensi dell’articolo 25 del decreto legislativo 203 del 2001 con riferimento all’articolo 590 del codice penale ( lesioni personali colpose).
Venti le parti offese: otto per Spinelli, 5 per Pepe e 7 per Colameo. A rappresentare le parti offese sono gli avvocati Pompeo Del Re, Fiorenzo Cieri, Alessandro e Marco Perrucci. Ad assistere gli indagati invece sono gli avvocati Franco Barbetti e Arnaldo Tascione.
Paola Calvano