Le dichiarazioni dell’assessora Paola Cianci fornite durante il consiglio comunale del 30 dicembre 2020 in merito agli indirizzi di revisione del piano di assetto naturalistico della Riserva di Punta Aderci confermano i nostri timori: gli indirizzi del piano vanno infatti solo nella direzione della fruizione turistica, trascurando completamente una visione naturalistica e snaturando quella che dovrebbe essere la vera funzione di una riserva naturale, ovvero conservazione, ripristino e tutela degli habitat e delle specie animali e vegetali.
Un siffatto PAN, come quello delineato dall’assessora Cianci altro non farà che continuare ad appesantire un territorio già in sofferenza e, piuttosto che andare a tutelare un patrimonio naturalistico presente in Riserva, lo espone a compromissioni irreversibili. Solo a titolo esemplificativo, sono assolutamente da rigettare i pericolosissimi indirizzi che prevedono nuovi parcheggi e aumenti di volumetrie dei casolari: la Riserva per continuare ad essere ricchezza per tutto il territorio, ha bisogno di ridurre il carico antropico non aumentarlo.
Non è più accettabile- semmai lo fosse stata – l’idea miope, ottusa e venefica di riserva naturale come luogo su cui incoraggiare investimenti funzionali solo ed esclusivamente all’attrazione turistica, trasformando quei luoghi così ecologicamente importanti in parchi giochi per turisti e vacanzieri. Sono estremamente inquietanti le voci che circolano secondo cui, per quel che riguarda gli aumenti di volumetrie degli edifici esistenti, si parla di un aumento del 20% per gli edifici residenziali, sarebbe consentita la variazione di destinazione d’uso per finalità ricettive e di servizio legate all’accoglienza del 100% con una premialità massima di superficie del 50%. Tutto cio è intollerabile e non lo accetteremo mai.
Una riserva naturale, dopo avere assolto il suo ruolo di tutela ambientale ed ecologica, semmai dovesse rappresentare un attrattore turistico, dovrebbe esserlo solo per portare i visitatori a scoprire le bellezze storiche e culturali presenti in città, magari attraverso l’uso di mezzi pubblici e non inquinanti come la bicicletta: la Riserva in questo modo sarebbe un volano per un’economia sostenibile che favorirebbe i tanti operatori turistici presenti in città e, inoltre, potrebbe rappresentare un imput per una concreta valorizzazione dei siti storici e archeologici presenti a Vasto.
Insomma, la riserva sia riserva, la città sia città. Questo modo di procedere testimonia la mancanza di sensibilità ambientale ed ecologica di questa amministrazione che vede la riserva di Punta Aderci , laddove non proprio come una seccatura, solo ed esclusivamente come estensione di turismo di massa che non ha nulla a che vedere con le belle ma vuote parole di turismo sostenibile: è dinanzi a tali indirizzi che vengono a galla le reali posizioni ed intenzioni. Da parte nostra non lasceremo passare questa idea di riserva naturale e ci batteremo a difesa di Punta Penna e Punta Aderci in tutti i luoghi e in tutti i modi che lo Stato democratico ci consente , così come faremo per la tutela ambientale di tutto il patrimonio ecologico presente in città”.
Forum Civico Ecologista Vasto