Potrebbe durare a lungo il sequestro della Sabino Esplodenti di Casalbordino che il 22 dicembre scorso è stata teatro di una esplosione costata la vita a tre dipendenti, Carlo Spinelli di 54 anni di Casalbordino, Paolo Pepe di 45 anni di Pollutri e Nicola Colameo, 45 anni di Guilmi.
I legali del titolare della fabbrica, gli avvocati Franco Barbetti di Roma e Arnaldo Tascione di Vasto hanno presentato al Tribunale di Vasto una richiesta di incidente probatorio per esaminare il luogo in cui si è verificata l’esplosione, ricostruire i minuti che hanno preceduto la disgrazia, ricostruire la dinamica e cercare di appurare le cause.
Nell’inchiesta sono indagati insieme al titolare dell’azienda, Gianluca Salvatore, i dirigenti Tiberio Giustiniano e Stefano Stivaletta oltre alla stessa società. L’accusa è di omicidio colposo, crollo di costruzione o altro disastro colposo. E’ probabile che la data della perizia venga fissata dopo l’Epifania.
Sono più di 80 le famiglie che sperano che l’incidente probatorio venga fissato in tempi brevi e riesca a fare chiarezza sul drammatico incidente costato la vita ai loro 3 colleghi. I dipendenti della Sabino non nascondono di essere preoccupati e sperano di poter tornare presto al lavoro. Le indagini potrebbero far slittare la ripresa produttiva a febbraio.
I risultati dell’autopsia sui corpi dei tre dipendenti saranno consegnati al procuratore Giampiero Di Florio e al sostituto procuratore Gabriella De Lucia solo fra sessanta giorni. Accanto al medico legale Pietro Falco anche i Ris che hanno già iniziato l’esame del materiale trovato sui corpi delle vittime e sugli indumenti indossati al momento dell’esplosione.
Venti le parti offese elencate dalla Procura nel fascicolo aperto sulla morte dei tre operai. Otto le parti offese per Spinelli, 5 per Pepe e 7 per Colameo. A rappresentarli sono gli avvocati Pompeo Del Re, Fiorenzo Cieri, Alessandro e Marco Perrucci. I legali al momento preferiscono mantenere il riserbo in attesa che le perizie facciano maggiore chiarezza.
Paola Calvano
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