Palazzo d’Avalos, la storica residenza dei Marchesi del Vasto, da qualche giorno ospita nuovi preziosi reperti di proprietà del nobile casato. Infatti, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, ha disposto la consegna in giudiziale custodia alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara di dieci ante di porte e di vari elementi architettonici in marmo policromo rintracciati nel corso di lunghe e meticolose indagini condotte dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale.
Grazie alla disponibilità dell’assessorato alla Cultura del Comune di Vasto e della Soprintendenza, le opere verranno custodite a Vasto, in attesa del corso delle indagini.
Le opere, accompagnate dal Maggiore dei Carabinieri Giampaolo Brasili e dai suoi più stretti collaboratori, sono giunte in Palazzo d’Avalos dove c’erano ad accoglierle il sindaco Francesco Menna, l’assessore alla Cultura Giuseppe Forte, la responsabile del settore Cultura dott.ssa Mimma Perrotti e Francesca Rita Ronzitti in rappresentanza della Soprintendenza di Chieti.
Gli elementi architettonici in marmo potrebbero essere parte di un altare che si presume fosse collocato nella cappellina interna di Palazzo d’Avalos. Le ante, caratterizzate da raffinati decori, presentano immagini dipinte su lamine d’oro e raffigurano scene bucoliche ricche di colori e di particolari.
“Ringrazio la magistratura partenopea ed i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale – ha dichiarato il Sindaco di Vasto Francesco Menna – per l’impegno profuso e auspichiamo che al termine delle indagini esperite queste importanti opere possano tornate alla fruizione pubblica”.