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Il cardiologo Giuseppe Di Marco ricorda Giuseppe Catania

Non è facile descrivere un’amicizia così lunga e sincera che all’improvviso finisce, così
come non è facile conquistarla ai livelli di massimo gradimento.

Ci sono dei momenti nella vita di ciascuno di noi, in cui le parole non riescono ad
esprimere compiutamente i pensieri ed i sentimenti che si provano.

Conservo di Lui un ricordo indelebile ed un’ammirazione profonda.

A volte avverto un senso di malcelata nostalgia, quando riaffiorano nella mia mente
tante circostanze, alcune nitide, altre meno, ma tutte ugualmente gradite e care al
mio cuore.

Si può esprimere un sentimento anche rimanendo in silenzio, forse con un gesto, uno
sguardo, una piccola attenzione: la persona speciale è sensibile e rispettosa, ti accetta
così come sei e la serenità e la tranquillità che emana ti contagia.

In un momento triste come questo vorrei essere, caro Peppino, come un “glicine”, il
fiore che sembra inchinarsi per rendere “omaggio”: simbolo della riconoscenza e
dell’amicizia e segno di pace e serenità.
Concludo dedicando all’amico una delle più belle massime del grande Alessandro
Manzoni:
“Dio non toglie mai una gioia ai suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e
più grande”.

Giuseppe Di Marco

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