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Pollutri striglia al centrodestra: “Così Menna rivince”

“Il centrodestra, allo stato attuale,  sta spianando la strada per la riconferma del sindaco Francesco Menna. Se c’è dell’altro sotto non oso neanche immaginarlo. Però di questo passo credo che non avrà neanche  la possibilità di andare al ballottaggio”. Angelo Pollutri, animatore dell’aggregazione civica “La Buona Stagione”,  che punta sull’ex giudice di pace Alessandra Notaro, striglia la coalizione che ad oggi  non ha ancora scelto il proprio portabandiera. La situazione di stallo determinata dalla mancata individuazione del candidato si ripercuote anche sulle compagini civiche e sulle probabili alleanze.

“Lo scenario è preoccupante”, attacca Pollutri, “a breve si deciderà per lo spostamento della tornata elettorale ad ottobre, ma non è certo. Quindi, se facciamo fede al riferimento legislativo fra due mesi si dovrebbero chiudere le procedure per la presentazione delle liste e andare al voto. E’ ovvio che non vado ad occuparmi dei problemi in casa di altri, ma spero che il centrodestra rinsavisca da questo stato di oblio organizzativo, come se la vicenda vastese non contasse niente. Allo stato attuale c’è il rischio che  Francesco Menna venga riconfermato. Questa assenza organizzativa del centrodestra determinerà un’assenza di democrazia”, continua l’ex sindaco di Cupello, “spero ci sia una ribellione interiore e  sentimentale affinchè si possa avere un confronto organizzativo e politico. Vasto ha bisogno di una scossa emotiva dal punto di vista politico, con il coinvolgimento di un altro genere e di un’altra sensibilità. I problemi della città sono cambiati, non sono più le strade rurali e le fogne. C’è un problema di servizi, di sanità, di visione futura. Cosa utilizzeremo le somme che arriveranno su questo territorio?” Non è che preferisco l’alleanza con il centrodestra, però se si apre un tavolo con dieci punti programmatici determinanti per la città, questi vanno sostenuti e portati avanti”.

Come mai un ex esponente del Pd (oggi Pollutri è responsabile organizzativo di Azione di Carlo Calenda) che, oltre ad aver avuto un ruolo di primo piano  nella campagna elettorale di Menna è stato anche nel suo staff, è così critico nei confronti dell’amministrazione comunale? .

“Quando siamo partiti con la candidatura di Francesco Menna c’era un progetto politico che, in seguito, è andato in frantumi, insieme alla coalizione”, spiega l’ex sindaco di Cupello, “il Pd si è appiattito sulle (non) posizioni del sindaco e  da parte dell’amministrazione non c’è stata una sola iniziativa rincorsa dalle minoranze. E’ sempre successo il contrario, cioè che l’amministrazione ha rincorso le iniziative delle minoranze o le prese di posizione di qualcuno. Non c’è un progetto, un’idea. Le poche che c’erano si sono estinte con il mio abbandono della segreteria. Abbandono non per motivi personali, ma per ragioni tecniche e politiche. Ad un certo punto ci siamo resi conto insieme ad altri amici, che non c’è un’idea progettuale per la città, solo cose scontate sulle quali si registrano tagli di nastro, consegna di targhe anche a domicilio, asfalto fatto anche male. Avevamo intrapreso il percorso della via Nicolaiana, era un progetto europeo, si è ridotta alla gita a dell’ultima domenica di maggio e  alla processione. Sulla sanità non me parliamo: solo uno scontro di parti e non uno scontro sulle responsabilità. Un sindaco deve essere di stimolo anche alla sua parte politica, i problemi legati all’ospedale non sono di oggi, sono vecchi. In ogni caso manca  una visione di città. Serve quindi una fertilità di idee, una fertilità organizzativa. Non può essere un evento amministrativo fare le strisce pedonali, la potatura degli alberi o le fogne. Sono cose scontate che un amministratore dovrebbe avere nel DNA. La differenza è il pensiero della prospettiva, la visuale, dove questa città deve andare, su cosa investire e cosa progettare. Vasto è una città di 45mila abitanti, ha 14 chilometri di costa. L’industria più grande è il turismo, solo d’estate ci sono, a volerli contare alla spicciolata, 1.200 addetti, tra proprietari e giovani che lavorano in maniera stagionale. Mi dite qual è a Vasto un’azienda più grande del turismo? Non esiste. Non ho niente di personale contro Francesco Menna e contro l’amministrazione. Non la condivido per temi ed atteggiamenti, ma noi non possiamo rinunciare ad una battaglia di idee, di un confronto serrato. Questa città corre il rischio di restare indietro di fronte ad una serie di opportunità. Non c’è sempre Luciano D’Alfonso a fare il menù dell’utilizzo dei fondi. Bisogna fare in proprio, bisogna concertare. Abbiamo perso lo spirito della concertazione, della Zes non si parla più perché abbiamo perso il metodo, perché la città di Vasto non si è fatta carico di organizzare la programmazione sul territorio. Ci saranno opportunità sulle quali noi non saremo presenti, perché non abbiamo un progetto. L’ultima delibera del Patto territoriale nel 2014 prevedeva l’utilizzo di più di 2 milioni di euro per il completamento della pista ciclabile e il suo collegamento a Punta Penna. Che fine hanno fatto quei fondi? C’è il rischio che il Ministero li revochi. Non si è stati in grado di progettare una soluzione. E non vedo una omogeneità di disegno politico. Bisogna rielevare il livello della discussione. E’ determinante che il centrodestra metta da parte i problemi e metta  avanti la città, dando la scossa al dibattito politico. Va aperto un grande ragionamento in alternativa ed in discontinuità a questa amministrazione”, conclude Pollutri.

Anna Bontempo

 

 

 

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