Un rilevante riconoscimento è stato conferito al professor Guido Brunetti, evento che premia una straordinaria carriera professionale, scientifica e di scrittore. Il suo nome infatti compare nell’elenco dei maggiori neuroscienziati al mondo (www.autori di neuroscienze).
E’ un grande traguardo che parte da lontano, quello di Brunetti, da quando ragazzino di undici anni lascia l’ Abruzzo e si trasferisce a Nemi, alle porte di Roma, dove studia nel collegio dei Mercedari, ricevendo nel solco dell’educazione familiare una vasta cultura classica in latino e greco e una salda formazione intellettuale, morale e spirituale.
E’ una tappa fondamentale del suo “itinerarium mentis” che lo condurrà prima alla laurea e alla specializzazione in psicologia nell’Università di Torino poi a lavorare nel ministero di Grazia e Giustizia e presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, quindi ad esercitare attività professionale nella cura delle malattie mentali e a tenere lezioni nelle Università di Roma, Lecce e Salerno, e infine come scrittore alla pubblicazione di numerosi libri e saggi nel campo delle neuroscienze, della psichiatria e della psicoanalisi, spaziando con abilità e competenza anche in altri settori delle scienze umane, come filosofia e letteratura.
Emerge una personalità multiforme, versatile, dalle molte sfaccettature, come conferma anche un ampio ed eccellente profilo critico su Brunetti pubblicato proprio in questi giorni su alcune riviste. Questo saggio nel delinearne la figura e l’opera sottolinea che l’autore non solo indaga il cervello e scava nel sottosuolo oscuro e profondo della mente umana.
Ma introduce nuove, importanti categorie, come l’anima, una sostanza indipendente dal corpo, eterna e immortale, e la dimensione del trascendente e dell’Assoluto. La nozione di anima infatti è stata annullata dalle nuove neuroscienze, sostituita dal concetto di mente, una entità materiale che viene pertanto identificata con il cervello.
“Il professor Guido Brunetti– scrive al riguardo Tonino Cantelmi, docente di psichiatria nell’Università “La Sapienza” di Roma- è noto per aver elaborato la Teoria trinitaria della persona umana, la quale rappresenta un contributo fondamentale alla conoscenza”. E’ una concezione che esprime “un decisivo superamento sia del riduzionismo scientifico che di quello operato dalle scienze umane”. L’autore sviluppa una grande visione dell’essere umano, il quale finisce per acquisisce un valore intrinsecamente ontologico e quindi etico e spirituale.
“Esiste- afferma il nostro umanista-scienziato- qualcosa di essenziale, al di là del dominio della scienza, oltre l’orizzonte dell’esperienza, al di fuori dei confini dell’esistenza materiale dell’uomo”. “Le nostre esistenze- spiega- sono toccate dalla trascendenza. Lo spirito- l’anima- diventa l’epifania della divinità, l’innato, ancestrale bisogno dell’Homo sapiens et religiosus nel cercare l’ Assoluto e il significato ultimo del mondo”.
“Scienza e fede, Dio e ragione- riflette Brunetti- rappresentano pertanto due tra le più grandi conquiste della civiltà umana, le quali hanno il pregio di fornirci prospettive diverse, ma complementari dell’uomo e del mondo circa il senso dell’esistenza, la nascita dell’anima e della coscienza, l’origine del linguaggio e del pensiero simbolico e la possibilità della trascendenza. E’ lo spirito che ci spinge in un continuo salire verso l’infinito”.
Monica Serafini