“La mancata indizione del referendum sulla localizzazione del forno crematorio, a causa dell’assenza di regolamenti, è una ferita per la democrazia partecipativa”. Claudio Di Vincenzo, coordinatore del Vastese di Sinistra Italiana, commenta la vicenda di San Salvo, dove tiene banco la querelle sulla localizzazione della struttura.
Un gruppo di cittadini che aveva intenzione di raccogliere le firme per chiedere il referendum, si è dovuto fermare di fronte ad un ostacolo burocratico: la mancanza di regolamenti. Il centrosinistra ci sta lavorando per proporli, ma al momento non è possibile richiedere la consultazione popolare.
“A San Salvo non è possibile il referendum sul forno crematorio perché mancano i regolamenti”, attacca Di Vincenzo, “non posso non ribadire l’importanza della democrazia partecipativa per i comuni, piccoli e grandi, e per la stessa democrazia. La democrazia delegata è un fallimento. Si può definire democrazia quella che chiama a partecipare solo al momento del voto? Questo favorisce la non partecipazione, il disincanto, se non l’avversità dei cittadini verso la politica”, conclude il coordinatore del Vastese di Sinistra Italiana.
Ma a San Salvo il Comitato promotore del referendum, che chiede all’amministrazione comunale di non costruire il forno crematorio all’interno del cimitero, non demorde.
“E’ possibile, con una variante al piano regolatore, individuare un’altra area per evitare la costruzione di una struttura a forte impatto architettonico e ambientale nel pieno centro urbano di San Salvo”, sostengono gli attivisti del sodalizio, “il nostro appello alla politica è di tener conto delle istanze dei cittadini e di trovare una soluzione condivisa che, nel rispetto che tutti abbiamo dei defunti, non vada a compromettere il centro urbano cittadino”.
Anna Bontempo (Il Centro)