L’otto di marzo è divenuto il simbolo della questione femminile da quando, nel 1910, la Conferenza Internazionale dei Movimenti femminili, tenutasi a Copenaghen, dedicò appunto l’8 di marzo di ogni anno alla donna, in memoria di 129 operaie morte nell’incendio di una fabbrica di New York. Una festa collegata ad una tragedia evitabile, se la fabbrica avesse usufruito di strutture adeguate.
Il Movimento femminile nasce con la risoluzione delle donne a lottare per delle modifiche sociali, in particolare si determina in Inghilterra a seguito dell’idea di John Stuart Mill di dare il suffragio, cioè il voto, alle donne. Ne deriva il movimento delle suffragette, tra il 1860 e il 1930, che si estende in varie nazioni, riunendo donne di diversa classe sociale e di diversa istruzione. Oltre al diritto di voto le donne chiedono di poter insegnare nelle scuole superiori e svolgere le stesse professioni degli uomini.
Tra le antesignane l’americana Elizabeth Cady Stanton che nel ’48, assieme a trecento donne formula una dichiarazione del diritto all’eguaglianza, in quanto, afferma, uomini e donne sono dotati dal loro Creatore di diritti uguali e irrinunciabili; tra questi la vita, la libertà, il proseguimento della felicità. Il governo deve garantire tali diritti e nel caso sia reticente è diritto dei cittadini rifiutargli l’obbedienza e adoperarsi per istituire un nuovo governo.
Da allora, e durante tutto l’arco del XX secolo, si è venuta a determinare una sempre maggiore coscienza femminile del proprio ruolo autonomo, l’esigenza di pari dignità, nella convinzione che il sesso biologico poco abbia a vedere con l’identità sociale e diritti politici o economici delle persone. Queste posizioni, espressione di un’ottica avanzata, sono venute ad avere il primo effettivo impulso tra il XVI e il XVIII secolo, specie con l’Illuminismo, i cui concetti furono alla base di molti sviluppi futuri.
Ma oggi non è giorno per addentrarci in una revisione troppo lunga e complessa. E’ giorno per festeggiare le conquiste femminili, che al di là di carenze ancora da colmare, offrono alla donna di oggi molti diritti e una collocazione importante all’interno della società.
Con questo video noi della Società Vastese di Storia Patria L. Marchesani, abbiamo voluto offrire un insieme di espressioni dell’animo femminile comunicate attraverso la poesia. Ci auguriamo che contribuiscano a far conoscere la sensibilità femminile e a far riflettere.
Gabriella Izzi Benedetti