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Intervista a Marco Fiscante, segretario della Consulta Giovanile di Vasto

Ieri alle 16:30, sulla pagina Facebook della Consulta Giovanile di Vasto, è andato in diretta un video-documentario sulla vita e sulle opere del grande compositore Giuseppe Verdi. Quest’anno, infatti, ricorre il 120° anniversario dalla scomparsa del Maestro, avvenuta il 27 gennaio 1901.

La data di uscita del video, però, è sta fissata per ieri, 17 marzo, per poter così conciliare due importanti ricorrenze: la già citata  morte di Verdi e i 160 anni dall’Unità d’Italia, proclamata per l’appunto il 17 marzo 1861. Ciò è stato fatto, per via dello stretto legame esistente fra la vita del compositore di Busseto (PR) ed il processo risorgimentale italiano.

Il documentario, che rimarrà disponibile su tutte le pagine “social” della Consulta (Instagram, Facebook e Youtube), si intitola “Vita e opere del Maestro” ed è stato realizzato su iniziativa della stessa Consulta Giovanile, coadiuvata dall’Assessora alle politiche giovanili Paola Cianci, con la collaborazione di due pagine culturali di Instagram: “simposio_di_menti” e “chesuccedeoggi”.

Il curatore ed ideatore della prima, Matteo Hallisey, si è occupato di illustrare, nel video, la biografia di Verdi ed il suo rapporto con la società a lui contemporanea; mentre la redazione di “chesuccedeoggi”ha trattato il contesto storico in cui è vissuto il grande compositore e ha spiegato, sinteticamente, gli eventi socio-politici che hanno portato all’Unità d’Italia.

Vi è stata, poi, l’attiva partecipazione di molti ragazzi, iscritti o collaboratori esterni alla C.G.V., che hanno contribuito significativamente alla realizzazione del progetto. Tocco originale  è senza dubbio la messa in scena di alcuni personaggi delle opere più celebri di Verdi interpretati da giovani e bravissimi attori, tra cui la presidente della Consulta Marta del Negro.

L’intero video ha come sottofondo musicale le più importanti arie del Maestro, tra queste “La vergine degli angeli” (da “La forza del destino”, 1862), che viene cantata e suonata al piano dal vivo!Insomma “Vita e opere del Maestro” è un progetto davvero ben realizzato e pieno di elevati contenuti culturali, tanto da ricordare, nello stile, un documentario di livello professionale.

“Ho sempre creduto che l’arte non avesse mai una vera e propria forma e che un artista non si determini con capacità. L’artista è un amante dell’arte in ogni sua sfumatura. Per questo abbiamo promosso questo progetto e tutti i ragazzi della Consulta Giovanile si sono prodigati per realizzarlo. Dopo un lungo lavoro, posso dire con orgoglio che il risultato è qualcosa di veramente speciale. Credo che grazie a questo tipo di iniziative, non solo si riesce a far trasparire la coesione ed il grande spirito di gruppo presenti fra i nostri ragazzi, ma si evidenzia anche quanto la Consulta sia importante per tutti i giovani e per l’intera comunità della nostra cittadina.” ha commentato, a tal proposito, la presidente Marta del Negro.

Per concludere abbiamo rivolto alcune domande a Marco Fiscante, segretario della C.G.V., nonché ideatore e capo-progetto del suddetto video-documentario.

Salve Marco.Come descriveresti la tua esperienza come regista e capoprogetto di “Vita e opere del Maestro”? È stato difficile dirigere il tutto?

Certamente è stato un lavoro molto impegnativo. Alla fine, però, grazie alla gentilissima collaborazione di “simposio_di_menti” e “chesuccedeoggi”, al pieno appoggio della Consulta e dell’Assessora Paola Cianci  e, soprattutto, grazie al preziosissimo aiuto di tutti i ragazzi che, con grande entusiasmo, vi hanno partecipato, il progetto è riuscito alla perfezione. Si può dire, tra l’altro, che siamo stati capacidi mettere perfettamente in pratica uno degli insegnamenti del Maestro Verdi: “Copiare il vero può essere una buona cosa, ma inventare il vero è meglio, molto meglio.” Infatti  nel nostro video non ci siamo soltanto limitati a raccontare la vita ed il lavoro del compositore o a “scopiazzare” le tematiche delle sue opere, ma abbiamo anche provato a inserire qualcosa di nuovo e originale; come l’idea di riscrivere e riadattare alcuni personaggi delle più note tragedie verdiane, per renderli più “comunicativi”, ovvero capaci di rompere la quarta parete e di “dialogare” direttamente con il pubblico. Naturalmente, ci tengo a ribadirlo, ciò è stato possibile solo all’aiuto di tutti. In questo caso, poi, bisogna lodare i giovani attori che hanno saputo ricoprire brillantemente ruoli molto complessi e, soprattutto, non pensati per la recitazione in prosa.

Avete “in cantiere” altri progetti del genere?

Sì, senz’altro! Infatti abbiamo pensato di realizzare una vera e propria serie di dirette di questo tipo, incentrate ognuna su un diverso o una diversa protagonista del mondo dell’arte e della cultura italiana.

Secondo te quanto è stata influente la figura di Verdi in quel processo socio-politico, noto ai più come “Risorgimento”?

Moltissimo. Innanzitutto bisogna ricordare che Verdi fu nominato senatore del Regno, quindi si può dire che partecipò attivamente alla politica nazionale postunitaria. Poi, come abbiamo anche cercato di evidenziare nel documentario, il Maestro si è sempre sentito coinvolto dagli avvenimenti politici a lui contemporanei e, di conseguenza, ha avuto molti contatti con il movimento risorgimentale e con i suoi protagonisti; ad esempio è noto un suo carteggio con Cavour. Un ruolo ugualmente importante lo hanno avuto le opere di Verdi, che, grazie alla loro popolarità, sono di fatto diventate la “colonna sonora” del Risorgimento italiano: soprattutto la celeberrima aria “Va, pensiero, sull’ali dorate”, tratta dal “Nabucco” (1842).

Infine ritieni che la musica del Maestro di Busseto sia ancora attuale?Oppure pensi che sia troppo “antiquata” per i gusti moderni?

La musica di Verdi è assolutamente attuale, come lo è del resto tutto il genere lirico. La Lirica, infatti,  costituisce ancora una parte fondamentale del nostro patrimonio culturale ed è uno dei “prodotti” italiani più esportati  all’estero. Inoltre bisognare tener conto dell’enorme influenza che le opere di Verdi, di Rossini, di Puccini e di tantissimi altri compositori hanno tutt’oggi su innumerevoli altri campi artistici, in special modo sul cinema. Insomma l’Opera lirica non si può definire “antiquata”, come non possono e non potranno mai esserlo le tragedie di Euripide e  Shakespeare o le poesie di Dante e Leopardi; bensì essa è e rimarrà sempre “eterna”, cioè al di fuori del Tempo stesso, e verrà sempre amata da tutti. Anche perché, se avete almeno una volta fischiettato il motivo de’ “La donna è mobile” o di “Sempre libera” avete contribuito, seppur in piccolo, a render immortale Verdi e l’intera Lirica.

Cesare Vicoli

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