Per la Nsg Pilkington alla fine dell’anno finanziario mancano 10 giorni. Dal Veneto arrivano notizie poco rassicuranti per lo stabilimento di San Salvo. Si parla infatti dello spegnimento di un forno Float.
Ieri mattina i rappresentanti sindacali hanno chiesto delucidazioni al presidente di Pilkington Italia, Graziano Marcovecchio nel corso di un incontro definito da Emilio Di Cola (Filctem Cgil), Franco Zerra (Femca Cisl) e Arnaldo Schioppa (Uilcid Uil), interlocutorio.
Per il momento non c’è una risposta. I sindacati preferiscono non sbilanciarsi. L’unica certezza è la crisi. Davanti ad un quadro affatto confortante occorre programmare una serie di azioni per salvare lo stabilimento di San Salvo. Piani condivisi con l’azienda per salvare i livelli occupazionali.
Ma a San Salvo e nel Vastese cresce la paura e a far lievitare le preoccupazioni è proprio il silenzio. La fondatezza della notizia pubblicata in Veneto non è stata confermata, ma neppure smentita.
I vertici del colosso nipponico hanno parlato di 2mila esuberi senza specificare come saranno gestiti .
Il Pd ha dichiarato la forte preoccupazione sul futuro dei lavoratori del Vastese qualora la notizia dovesse concretizzarsi. I rappresentanti sindacali in attesa del piano che Nsg illustrerà a fine mese ricordano che sono pronti a difendere l’economia del territorio.
Dal sindaco di Vasto, Francesco Menna l’invito ai sindaci del territorio ad unirsi per salvaguardare lo stabilimento di San Salvo dall’eventuale chiusura del forno Float che comporterebbe inevitabilmente esuberi a danno di lavoratori e lavoratrici che in questi anni hanno sempre dimostrato forte senso di responsabilità e sacrificio.
Paola Calvano