“Basta con la didattica a distanza. La scuola è sicura” Ad affermarlo sono l’On.le Daniela Aiuto esponente di “Azione”, William Ottaviano coordinatore di +Europa e Gabriella D’Angelo coordinatrice del Partito Socialista Italiano.
“Hanno chiuso le scuole anche in zona arancione lasciando credere che l’aumento dei contagi fosse dovuto alla frequenza in presenza. Bene non è cosi. Dopo due settimane di chiusura l’indice di positività a livello nazionale continua ad aumentare e tanto basta a dimostrare che la decisione è totalmente illogica“.
A pagarne le conseguenze i bambini a cui viene negato il diritto all’istruzione, alla socializzazione e all’integrazione.
Non è sufficiente stabilire regole per il funzionamento della dad per affermare che sia efficace. “La dad è pensata e strutturata per un periodo di emergenza e non per dare continuità alla formazione che, invece, deve avvenire in classe.
Chi la pensa diversamente non ha mai assistito ad una lezione di bambini della scuola primaria e paradossalmente non conosce le scarse risorse della scuola pubblica: molti istituti non dispongono neanche di una rete internet capace di supportare i molteplici collegamenti che gli insegnanti fanno dalle aule.
La dad danneggia anche le famiglie a cui viene demandato il compito di occuparsi dell’istruzione, al mattino seguendo i figli nelle lezioni, il pomeriggio nell’esecuzione e la riconsegna dei compiti, in assenza di qualsivoglia tutela dei propri posti di lavoro già pregiudicati dagli effetti economici della pandemia.
La nostra non vuole essere una sterile polemica, sia chiaro, ma la constatazione di una situazione di fatto per cui in un comune in zona arancione i genitori non sono obbligati allo smart working dai protocolli aziendali o alla chiusura delle attività commerciali e pertanto la gestione dei bambini diventa disagevole.
Non si tratta solo di un intervento politico, vogliamo testimoniare una situazione che viviamo personalmente e quotidianamente e che si presenta paradossale anche alla luce della somministrazione dei vaccini che ha interessato i docenti e il personale scolastico.
“Come sempre arginare l’ostacolo è più semplice che trovare soluzioni ed è una logica che non possiamo più condividere”.
Se gli insegnanti sono costretti ad adeguarsi, i genitori no.
“Chiediamo insieme alle altre forze sociali e alle rappresentanze dei genitori che siano i sindaci ad adottare le decisioni relative alla chiusura delle scuole laddove si ritenesse assolutamente necessario in controtendenza con l’autorità regionale. Nei paesi il sindaco ha l’esatto “termometro”della situazione sociale e sanitaria e può assumere decisioni appropriate e contestualizzate”.