È (ri)calato il silenzio sul centrodestra vastese. È certamente un silenzio irrispettoso nei confronti di quanti, nel corso degli ultimi quindici anni, si sono opposti in Consiglio comunale allo strapotere della sinistra locale e regionale, ma è altrettanto irrispettoso nei confronti degli elettori di centrodestra che attendono un segnale chiaro e inequivocabile, che attendono ormai da tempo il nome del proprio candidato a Sindaco mentre Francesco Menna, il Sindaco uscente che spera di rientrare nonostante sia stato accertato il disastro finanziario della sua Amministrazione, è beatamente in campagna elettorale, privo di un controcanto, privo di un oppositore credibile e in grado di batterlo.
Ho già avuto modo di invitare tutto il centrodestra, riconoscendo i valori e le professionalità di ogni parte politica, a trovare la sintesi ideale, in modo da presentare alla città il miglior candidato possibile, che sappia interpretare un programma di rinnovamento vero e di rilancio in un contesto drammatico, tra pandemia e crisi economica. Ho fatto i nomi di Alessandra Cappa e di EtelwardoSigismondi. Li ho fatti su un giornale, sì, come li rifaccio ora, su tutte le testate giornalistiche, cartacee e online, perché la stampa non è la cassetta dei rifiuti dove riversare i nostri bla bla bla quotidiani. La stampa è la migliore palestra di democrazia e di libertà dove informare i cittadini dei propri atti, dei propri pensieri, delle proprie scelte. Tutto alla luce del sole. Senza infingimenti, senza tenere i coltelli nascosti sotto i tavoli o i tavolini per uccidere questo o quel candidato. Del resto, non mi risulta che Berlusconi abbia fatto il nome di Bertolaso per Roma a un tavolo ristretto, né che la Meloni lo abbia fatto per Abodi. Tutto è andato sulla stampa, senza alcuna preoccupazione. Si discute, ci si confronta, davanti ai cittadini, non dietro.
Alessandra Cappa è stata individuata dalla Lega di Vasto come la candidata ideale. La offriamo a tutto il centrodestra, così come abbiamo detto che Sigismondi, che non è della Lega ma di Fdi, è l’altro nome che potrebbe farci chiudere in fretta la pratica. Qual è il timore? Perché non si agisce? Qual è il potere che scappa, che volge lo sguardo dall’altra parte, che frena, che rallenta, che magari avrebbe persino piacere a lasciare a Vasto le cose come stanno?
Di tutto questo silenzio sono stufi i politici del centrodestra vastese, anche chi non ha la forza di dirlo e, ciò che più conta, sono stufi gli elettori. Sono stufi delle manfrine, dei giochetti, delle miserie umane, della pochezza, della mancanza di coraggio, dei possibili veti e contro veti, dei brocchi che si ritengono campioni, dei tanti improbabili candidati sindaci che non avrebbero neppure i voti di un condominio, di chi ribadisce a ogni piè sospinto che vuole vincere mentre sta preparando soltanto l’ennesima sconfitta.
Dopo Natale è in arrivo Pasqua. Dopo Pasqua, il mare. Credo sia giunto il tempo di porre fine a questo stupido giochino al massacro e al silenzio, un giochino che non fa bene a Vasto dove, checché possa decidere o non decidere chi è chiamato a decidere, le elezioni si terranno e nessuno potrà impedire ad alcuno di fare come crede, di candidarsi o meno, di fare da sé facendo magari benissimo e per tre.In politica si vince e si perde. Si può anche perdere, ma in piedi, con fierezza, con donne e uomini che abbiano fierezza, che sappiano esercitare la leadership con orgoglio e senso di responsabilità. Non si può perdere da miserabili, con la paura addosso, pronti sempre a scappare con la coda tra le gambe.
Davide D’Alessandro
Capogruppo Lega