Ha fatto tappa ieri a Vasto il progetto sperimentale dell’ Arta Abruzzo portato avanti in collaborazione con l’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e l’Università di Bari. Ad essere stata controllata – sia con la strumentazione da terra che dall’alto con l’utilizzo di droni – è stata l’ex discarica di Vallone Maltempo.
Lo scopo dell’iniziativa è il potenziamento dei servizi di controllo, monitoraggio e vigilanza in ambito ambientale monitorando sopratutto le emissioni gassose.
“Le avverse condizioni meteo non ci hanno aiutato”, ha detto la geologa Lucina Luchetti , responsabile dell’Ufficio Siti contaminati del distretto provinciale Arta per l’individuazione e controllo dei siti critici.
“Le indagini ambientali condotte con l’Ispra e l’Università di Bari che offre gli strumenti di monitoraggio dall’alto hanno l’obiettivo di misurare le emissioni di gas (metano, anidride carbonica e gas serra) sprigionate dalle ex discariche. Eseguiamo anche misurazioni sul terreno per individuare i punti di criticità. Il progetto sperimentale prevede il monitoraggio di 4 siti in Abruzzo e 2 in Puglia”.
Al termine delle ispezioni sperimentali verranno elaborate delle pubblicazioni sull’inquinamento da idrocarburi.
I sensori utilizzati per la termografia, permettono ai droni di rilevare differenze di temperatura anomale o anche di misurare le temperature assolute. Mentre il drone da laboratorio consente di acquisire campioni d’aria da analizzare successivamente in laboratorio.
Una mappatura preziosa per la salute dell’ambiente e dei cittadini.
Paola Calvano