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Leone: “In prima linea contro il Covid, ma senza bonus ci siamo anche noi”

In prima linea contro il Covid, ma senza bonus ci sono anche glioperatori sanitari delle strutture socio sanitarie, centridiriabilitazione,case di riposo, rsa, ra, cssa, centri psichiatrici.

Egregio Signor Direttore ho letto in rete un comunicato stampa: “Risolto l’arcano circa la mancata corresponsione, da inizio 2021, degli incentivi agli infermieri operanti nei reparti Covid19 grazie alla sensibilità e all’interessamento dell’assessore regionale con delega alla Salute”.  Lo dichiarano due consiglieri regionali della (Lega), che aggiungono: “Il ritardo nell’assegnazione del bonus per l’immane lavoro di tutti i medici e sanitari coinvolti nell’emergenza è stato risolto grazie all’interpretazione in chiave giuridica della nota del 2 aprile 2020 circa le ‘ disposizioni in materia di indennità ex art. 86, comma 6, lettere a), b) e c) del CCNL 2016/2018 del Comparto Sanità ‘che estende la forma di incentivi fino al termine della pandemia ovvero la nota in questione non prevede una scadenza nell’esercizio finanziario 2020Reputiamo sia un dovere della Regione Abruzzo, esprimere gratitudine agli operatori sanitari per lo spirito di servizio e l’umanità con cui hanno combattuto, da un anno a questa parte, in prima linea la battaglia contro il Covid concludono i consiglieri regionali a latere dell’incontro con l’assessore alla Salute.

Nel ringraziarli della gratitudine espressa agli operatori sanitari per lo spirito di servizio e l’umanità con cui hanno combattuto, da un anno a questa parte, in prima linea la battaglia contro il Covid mi permetto senza polemizzare ma in modo cordiale di ricordare che in “In prima linea contro il Covid, ma senza bonusci sono anche gli infermieri, i fisioterapisti, gli oss, gli operatori sanitari, le logopediste, gli educatori, gli assistenti sociali, e altri operatori sanitari delle strutture socio sanitarie, dei centri di riabilitazione delle case di riposo, delle rsa, ra, cssa, centri psichiatrici, etc.” Anche gli operatori sanitari di queste strutture lottano e si prendono cura dei pazienti, delle persone fragili, spesso con pluripatologie, nelle loro strutture.

Anche loro dall’inizio dell’emergenza Covid, hanno avuto difficoltà, come i colleghi del pubblico.

Anche loro si sono contagiati, si sono ammalati di Covid e alcuni di loro hanno vissuto momenti critici a causa del contagio e sono stati ricoverati per gravi problemi respiratori: Peccato che nessuno ha riconosciuto loro un euro di BONUS COVID.

Di fronte a ciò comenon sentirsi professionistidiserie B?

Nessuna indennità Covid, nonostante all’interno di diverse rsa, case di riposo, cliniche convenzionate, centri di riabilitazione etc. si siano sviluppati dei cluster e il personale alla pari dei colleghi del pubblico hanno dovuto assistere pazienti positivi al covid.

Ecco perché chi lavoranelle strutture socio sanitarie si sente un professionistadi “serie B”. Eppure nelle strutture socio sanitarie, nelle RSA, CSSA,RA, Case di Riposo, centri psichiatrici, etc.i professionistie tutti gli operatori sanitari si prendono ogni giorno cura delle persone malate/fragili e, oltre a svolgere la loro professione, si improvvisano all’occorrenza barbieri, parrucchieri, centralinisti e trovano il tempo per non farsentire soli i malati, dedicando loro quel tempo prezioso che aiuta a sconfiggere la tristezza e la solitudine e nonostante questa mole di attività̀. I professionistie gli operatori sanitari svolgono pienamente il loro ruolo e la loro professione alla pari dei colleghi del pubblico.Anche i professionisti delle strutture socio sanitarie lavorano secondo protocolli, evidenze scientifiche, fanno ricerca, applicano i processi assistenziali, lavorano in equipee gestiscono cluster con pazienti/utenticovid positivi, etc. Anche loro sono laureati, iscritti all’ordine, sono a norma con i crediti Ecm, hanno stipulato lapolizza assicurativacome previsto dalla legge, insomma giuridicamente sono uguali ai colleghi della sanitàpubblica, ma rispetto aloro non solo percepiscono la metàdello stipendioma non hanno ricevuto dalla Regione Abruzzo neanche un euro di BONUS COVID.

Daniele Leone Coordinatore Regionale della CGIL FP sanità privata convenzionata AbruzzoMolise

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