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Primarie del centrodestra, ora è lite tra i consiglieri

Spuntano le primarie per la scelta del candidato sindaco del centrodestra. Di fronte ad una coalizione in stallo, incapace di scegliere il proprio portabandiera a causa delle divisioni interne, un consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Francesco Prospero, ha lanciato l’idea di fare ricorso a questo strumento di partecipazione che il coordinatore cittadino dello stesso partito, Piernicola Carlesi aveva invece escluso a suo tempo.

La proposta di indire le primarie è stata raccolta da Alessandro D’Elisa (gruppo misto) e Guido Giangiacomo (Forza Italia), ma ha incontrato la netta contrarietà del capogruppo della Lega, Davide D’Alessandro. La polemica nel centrodestra si sposta ora sulla modalità di scelta del candidato sindaco.

“Condividiamo ed aderiamo alla proposta del collega Prospero, che ha indicato il criterio delle primarie, aperte anche ai rappresentanti della società civile, il metodo democratico e partecipato per individuare il candidato sindaco del centrodestra in vista delle prossime amministrative di autunno”, affermano D’Elisa e Giangiacomo, “le primarie sono fra l’altro uno dei criteri  che avevamo ipotizzato nel tavolo locale permanente del centrodestra e dei movimenti civici , per arrivare ad indicare in maniera collegiale, aperta, partecipata e condivisa  il candidato sindaco sostenuto da tutta la coalizione. Riteniamo che non bisogna avere nessuna inerzia e timore relativamente a tale proposta: le primarie sono uno strumento altamente democratico che permette di coinvolgere preventivamente i cittadini, gli elettori e i simpatizzanti consentendo loro di partecipare e scegliere il candidato sindaco da contrapporre alla ricandidatura del primo cittadino uscente, Francesco Menna.

Non a caso anche nelle grandi città , come ad esempio a Roma, le forze politiche e civiche delle coalizioni stanno individuando le date estive e le modalità per tenere le primarie in sicurezza”, concludono i due consiglieri comunali. Ma dalla Lega arriva il disco rosso.

Non pensavo che le candidature non si potessero annunciare sui giornali, mentre le primarie sì”, osserva polemico D’Alessandro, “così, all’improvviso, tanto per continuare a buttare la palla in tribuna nell’incapacità di scegliere il candidato da opporre al sindaco uscente.

Chi, ovviamente, ha partecipato alle primarie del 2016 non può essere contrario per principio, ma andrebbe analizzato il contesto. Non sfuggirà poi, anche agli sprezzanti del pericolo, che la pandemia non è passata. Vogliamo fare le primarie delle terapia intensiva per un centrodestra in terapia intensiva? Non scherziamo.  Il 2016, tra l’altro, ha dimostrato che si può perdere anche dopo le primarie, in assenza di una strategia vincente e convincente.  La verità è che a Vasto, da ben 15 anni, è presente un virus terribile, la variante del centrodestra, che continua a mietere vittime e sconfitte”, chiosa il capogruppo della Lega.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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